A oggi, il ceppo O104:H4 di Escherichia coli enteroemorragico (EHEC) ha causato 37 vittime, l'ultima delle quali è un bambino di due anni. Si tratta unicamente di cittadini tedeschi, fatta eccezione per una donna in Svezia, deceduta tuttavia al rientro dalla Germania.
Sono però ben più di 3.000 le persone infette in altri 16 Paesi. Molte di loro sono state colpite dalla sindrome emolitico uremica (SEU) e per quasi tutte c'è la certezza che abbiano contratto l'infezione da E. coli durante un soggiorno in Germania.
Ancora non si sa con precisione quale sia stato il vettore dell'infezione alimentare, anche perché la prudenza sembra ormai essere la linea di condotta delle autorità preposte, dopo i falsi allarmi delle scorse settimane che hanno colpevolizzato cetrioli, pomodori, lattuga e altri vegetali e causato danni ingenti al settore agroalimentare.
Negli ultimi giorni, l'attenzione si è concentrata sui germogli, prima di soia e poi anche di altre specie vegetali (fagiolo, aglio, fieno greco, broccolo), provenienti da un'azienda della Germania Settentrionale, che è stata immediatamente chiusa e i cui prodotti alimentari sono stati tutti ritirati dal mercato.
Ai più maliziosi sembra il tentativo di trovare un capro espiatorio in una serie di alimenti di nicchia, che, a fronte del loro scarsissimo consumo, non sono certo in grado di impensierire l'economia agricola, a differenza dei precedenti "sospettati".
Secondo altri, ancor più maliziosi, si cercherebbe in questo modo di screditare l'intera agricoltura biologica, considerato che l'azienda incriminata di questo si occupava. E persino tra i lettori della nostra pagina Facebook qualche dubbio sulla salubrità degli alimenti biologici inizia già a serpeggiare.
Ma sarebbe pretestuoso ascrivere all'agricoltura biologica la colpa dell'epidemia da Escherichia Coli enteroemorragico. Al di là del fatto che questa forma di agricoltura è probabilmenta la più regolamentata e controllata in assoluto, oltre a essere quella più attenta all'ecosistema e alla salute, deve essere detto con chiarezza che non esiste alcun nesso tra consumo di alimenti biologici e aumento del rischio di contrarre tossinfezioni alimentari, anche se si dovesse dimostrare che proprio quella specifica azienda è stata il luogo in cui ha avuto origine la contaminazione da EHEC.
I germogli peraltro sono alimenti sanissimi e ricchi di nutrienti preziosi, troppo scarsamente consumati, a parte dai vegetariani e da pochi altri fautori dell'alimentazione naturale (per saperne di più sui germogli, sulle loro proprietà e su come si coltivano, potete visionare i video a loro dedicati alla pagina "I video del dr. Avoledo", nella sezione "Alimentazione").
Più opportunamente, si ritiene, ci si dovrebbe domandare come si sia potuta originare un'epidemia da Escherichia coli resistente agli antibiotici. Fa francamente sorridere dover discutere di agricoltura biologica invece di evidenziare come gli allevamenti zootecnici intensivi prevedano un uso massiccio di antibiotici nei mangimi per il bestiame. I ceppi batterici antibioticoresistenti si selezionano anche così. Poi, se le deiezioni degli animali - in cui E. coli si ritrova - vengono utilizzate come concime, è del tutto consequenziale che si abbiano episodi di contaminazione delle colture, biologiche o meno.
Ci si chiede infine se non abbia un significato anche il fatto che Escherichia coli è stato il primo organismo geneticamente modificato, nel lontano 1973, e ancora oggi è un batterio tipicamente utilizzato e manipolato in laboratorio per produrre OGM.
In ogni caso, gli esperti, tra cui proprio oggi anche il nostro Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sostengono che, nonostante le migliaia di casi accertati, il picco dell'infezione da E. coli sia stato superato.
Non ci sono evidenze peraltro che i germogli o i semi dell'azienda agricola in questione siano stati esportati dalla Germania verso altri mercati.
PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO
Batterio killer: come difendersi da Escherichia coli
E. coli: il batterio killer in Francia e Italia?
Di batteri killer, cibi biologici e Garattini
Escherichia coli killer: infezione sotto controllo?
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Marie-Monique Robin
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