Test DRIA per le intolleranze alimentari

Il test DRIA per le intolleranze alimentari
Il test DRIA per le intolleranze alimentari è una delle metodiche più note per scoprire le sensibilità al cibo (food sensitivity), che possono favorire disturbi cronici o ricorrenti di vario genere.

Tanti, e di diversa concezione, sono i test per rilevare le intolleranze alimentari, termine improprio, benché ormai entrato nel linguaggio comune, per indicare reazioni di ipersensibilità verso determinati cibi o gruppi di alimenti (le uniche intolleranze propriamente dette, infatti, sono l'intolleranza al lattosio e l'intolleranza al glutine).


Uno tra i test per le intolleranze alimentari più noti e "storici" è il test DRIA. Questo articolo ne approfondisce le caratteristiche, le modalità di funzionamento, i pregi e i limiti.


Test DRIA: cos'è e come funziona


Il test DRIA è una metodologia analitica non invasiva e del tutto indolore per evidenziare la presenza di intolleranze alimentari e sensibilità al cibo diverse da quelle rilevabili con i comuni test allergologici utilizzati in ambito medico.


Il test DRIA per le intolleranze alimentari si basa su una reazione fisica documentata: la variazione della forza muscolare quando l'organismo entra in contatto con sostanze non idonee. Riprende infatti i principi di una disciplina della medicina complementare chiamata kinesiologia applicata, di cui però supera i limiti: la soggettività dell'interpretazione dell'operatore è nel DRIA test sostituita dalla lettura computerizzata della performance muscolare del paziente.

Test DRIA per le intolleranze alimentari
Un tracciato positivo (suggestivo di intolleranza alimentare) e un tracciato negativo (che non denota ipersensibilità) di paziente sottopostosi a test DRIA.

Con il test DRIA la misura del riflesso effettuata empiricamente dai kinesiologi diventa ripetibile, oggettiva e parametrabile.


I vantaggi del test DRIA rispetto ad altri test per le intolleranze alimentari


Rispetto a tanti altri test per individuare le food sensitivity, il test DRIA presenta diversi indiscutibili vantaggi.
  1. Il DRIA test è del tutto indolore e incruento. Non prevede di essere punti con aghi o altro.
  2. E' rapido (dura circa un'ora, compresa l'accoglienza e l'impostazione del piano di svezzamento dalle intolleranze alimentari).
  3. Fornisce esiti immediati e attendibili.
  4. I risultati e le modalità di gestione delle sensibilità alimentari vengono dettagliatamente illustrati al momento dall'operatore che ha condotto il test DRIA. Questa è una sostanziale differenza rispetto a quanto accade con la maggior parte dei test eseguiti in farmacia e in laboratorio, dove di norma manca la possibilità di confronto e spiegazioni, dal momento che viene consegnata soltanto una documentazione scritta, spesso peraltro lunga, verbosa, di carattere tecnico o comunque non sufficientemente comprensibile per il paziente, che non di rado si ritrova, al termine del percorso, a non sapere bene come procedere e come utilizzare gli esiti del test.
  5. Il test DRIA ha un costo ragionevole.
  6. Il DRIA test non interferisce con terapie farmacologiche in corso, in alcun modo.
  7. Il DRIA è un test sull'organismo nel suo complesso e non un'analisi di laboratorio su alcuni limitati parametri (anticorpi, indici di infiammazione ecc): è la persona nella sua globalità e complessità, con la sua particolare storia alimentare, psicoemotiva e persino energetica, a rispondere allo stimolo.


Il dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista esperto in naturopatia, spiega cosa sono e come si possono superare le intolleranze alimentari.


I limiti del test DRIA


Questi sono invece gli aspetti del DRIA test che è bene conoscere per tempo, per operare una scelta realmente consapevole.
  1. Prevede la partecipazione attiva di chi vi si sottopone (vedere le modalità di esecuzione del DRIA descritte nel paragrafo Come si esegue il test DRIA).
  2. Ne consegue che il DRIA test non è adatto ai bambini piccoli né alle persone con forti limitazioni nella mobilità del braccio destro.
  3. La corretta lettura dei tracciati necessita di notevole esperienza e pertanto il test può essere eseguito solo da personale sanitario adeguatamente preparato, attraverso corsi di formazione certificati.

Va precisato che, come ogni altro test per le intolleranze alimentari e le reazioni al cibo (Vega test, EAV, Alcat test, RecallerProgram, test del capello, test kinesiologico, test iridologico ecc.), anche il test DRIA è un test di carattere non convenzionale, non riconosciuto in ambito medico.


Come si esegue il test DRIA


Chi si sottopone al test DRIA viene invitato ad accomodarsi su una sedia particolare. Il braccio destro viene legato con una cinghia, che è agganciata a una cella di carico collegata al computer (alcuni centri DRIA utilizzano la gamba invece del braccio).

L'operatore chiede al paziente di compiere con il braccio legato un particolare e modesto sforzo muscolare e di mantenerlo per pochi secondi.


Mentre i muscoli sono in tensione, chi conduce la procedura pone a contatto della mucosa sublinguale della persona soggetta al test DRIA una soluzione diluita di uno specifico alimento. La risposta muscolare viene immediatamente letta al computer e opportunamente valutata.

Con questa procedura si verifica, in successione, uno spettro pienamente rappresentativo di sostanze alimentari, raccogliendo precise informazioni sulle reazioni dell'organismo a ciascuna di esse.


Come vengono individuate le intolleranze alimentari con il test DRIA


In presenza di alimenti ben tollerati, la forza del soggetto durante il DRIA test si mantiene costante. Invece, quando il corpo viene a contatto con cibi verso i quali ha sviluppato un'ipersensibilità alimentare, il computer registra una variazione della forza muscolare, percepibile a volte anche dal soggetto stesso, che si accorge di non riuscire a conservare la contrazione del muscolo durante la prova.




All'occhio dell'operatore esperto, la lettura dei tracciati sul computer consente di evidenziare con chiarezza le sostanze nei confronti delle quali la persona presenta un'intolleranza alimentare (food sensitivity).


Cosa succede dopo il test DRIA


L'obiettivo del test DRIA, e, più in generale, di ogni test per le intolleranze alimentari condotto come si deve, non è escludere totalmente i cibi risultati positivi (scelta che ha senso, ed è anzi necessaria, nelle allergie alimentari e in quelle pochissime intolleranze riconosciute in ambito medico), ma è invece educare l'organismo a recuperare la tolleranza alimentare perduta, ovviamente minimizzando nel contempo i disturbi manifestati.


Non si procede quindi all'impostazione di una dieta di eliminazione - non priva di rischi per la salute, complessa da gestire nella pratica e difficile da sostenere persino sul piano psicologico -, bensì a una specifica e individualizzata dieta di rotazione degli alimenti risultati positivi al test DRIA.

Vengono dunque previsti per il paziente momenti di astensione dal consumo di tali cibi, alternati, fin da subito, ad altri, in cui anche gli alimenti "incriminati" vengono consumati liberamente (in precedenti articoli trovate maggiori informazioni sulla corretta gestione delle intolleranze alimentari).


Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.


PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO
Recuperare la Tolleranza AlimentareAttilio Speciani
Tecniche Nuove Edizioni

FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA
  1. Jensen AM, Stevens RJ & Burls AJ, "Estimating the accuracy of muscle response testing: two randomised-order blinded studies", BMC Complement Altern Med, 2016 Nov 30;16(1):492.
  2. Palmieri B et al, "Le intolleranze alimentari: caratteristiche e attendibilità dei test diagnostici alternativi [Food intolerance: reliability and characteristics of different diagnostic alternative tests]", Minerva Gastroenterol Dietol, 2011 Mar;57(1 Suppl 1):1-10.
  3. Schmitt WH Jr & Leisman G, "Correlation of applied kinesiology muscle testing findings with serum immunoglobulin levels for food allergies", Int J Neurosci, 1998 Dec;96(3-4):237-44.
  4. Speciani AF et al, "Confronto tra dieta di eliminazione-scatenamento e test DRIA nella diagnostica delle intolleranze alimentari", Med Term Clim, 1989; 0083; :0101-0107.