La stitichezza è un disturbo che interessa il 10% della popolazione italiana. Sono soprattutto le donne a lamentare una scarsa regolarità intestinale, che in tanti casi si acuisce in momenti di particolare stress o in coincidenza con cambiamenti dello stile di vita e della dieta e che spesso peggiora con l'avanzare dell'età.
Anche se è naturale può far male
Molti di coloro che soffrono di stipsi ricorrono a lassativi da banco a base di erbe, nella convinzione che siano sempre indicati per combattere la stitichezza e privi di effetti collaterali.
I presidi che stimolano la funzionalità intestinale non sono però tutti uguali e non è detto che "naturale" sia sinonimo di "dolce".
Nello specifico, alcuni dei più comuni prodotti in vendita in erboristeria, in farmacia e ormai anche al supermercato sono costituiti in gran parte da piante dall'azione irritante per la mucosa intestinale, che nell'immediato contrastano la stitichezza ma sul lungo periodo possono addirittura contribuire a peggiorarla.
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Un'intervista al dottor Luca Avoledo sulle soluzioni naturali per il benessere intestinale. |
I lassativi naturali a cui prestare attenzione
Andrebbero scelti solo sporadicamente prodotti lassativi contenenti questi fitoterapici:
aloe
(Aloe vera o Aloe barbadensis, Aloe ferox ecc.), ma solo con riferimento al succocascara
(Frangula purshiana o Rhamnus purshiana)frangola
(Frangula alnus o Rhamnus frangula)rabarbaro
(Rheum palmatum e Rheum officinale)romice
(Rumex crispus)senna
(Cassia angustifolia).
I principi attivi di queste piante lassative, chiamati antrachinoni, agiscono aumentando le contrazioni della muscolatura intestinale che fanno progredire il materiale fecale e ne favoriscono l'espulsione, ma tendono anche a causare assuefazione, di modo che si rendono necessarie dosi progressivamente maggiori di lassativo per ottenere l'effetto desiderato.
L'impiego costante e prolungato di questi prodotti erboristici può favorire nel tempo una diminuzione della tonicità dei muscoli intestinali e comportare inoltre l'eccessiva perdita di sali minerali, in particolare riducendo i livelli di potassio.
Quando usare i lassativi antrachinonici
Per trarre vantaggio da questi rimedi naturali - indubbiamente utili se adoperati con buon senso - è importante, per le ragioni esposte, che il loro utilizzo non diventi un'abitudine.
L'assunzione di lassativi antrachinonici dovrebbe essere confinata a periodi brevi e a situazioni di stitichezza acuta, mentre andrebbe evitata in altre circostanze, per esempio se si soffre della sindrome dell'intestino irritabile, quando la stipsi si è ormai cronicizzata, se si accusano dolori addominali (che gli antrachinoni potrebbero aggravare) e in gravidanza.
Come ritrovare la regolarità intestinale
Risolvere la stitichezza migliora la qualità di vita. |
Se però il disagio procurato da pancia gonfia, senso di pesantezza e altri fastidi sollecita un intervento più specifico, ci si può rivolgere innanzitutto a piante dagli effetti delicatamente lassativi, come la manna del frassino, la malva o il carciofo, oppure optare per i semi di psillio, seguendo le giuste indicazioni sulle modalità d'assunzione.
Quando nemmeno queste strategie valgono a regolarizzare l'attività dell'intestino consiglio di valutare l'eventualità di andare più a fondo con un test in grado di stabilire se la stitichezza non sia sostenuta da un'intolleranza alimentare: è significativa la possibilità che sia proprio l'ipersensibilità a uno o più cibi il vero obiettivo su cui lavorare nel percorso di recupero della funzionalità intestinale.
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