Manna, lassativo naturale delicato

Frassino da manna
Esploriamo proprietà e modo d'uso della manna, lassativo naturale delicato, adatto anche a bambini e donne in gravidanza. Si tratta della linfa del frassino e i suoi benefici non si limitano all'intestino.

Tra i tanti rimedi naturali utili per combattere la stitichezza e, più in generale, promuovere il benessere dell'intestino, la manna del frassino è sicuramente uno dei miei preferiti.

Definire la manna un semplice lassativo tuttavia è riduttivo: le proprietà di questa pregiata sostanza naturale vanno ben oltre la sua capacità di regolarizzare il transito e rinfrescare l'intestino.


Approfondiamo allora l'argomento, concentrando l'attenzione su proprietà, posologia e controindicazioni della manna del frassino.

Cos'è la manna


La manna è il prodotto che si ottiene incidendo la corteccia del frassino maggiore o comune (Fraxinus excelsior), del frassino meridionale (Fraxinus angustifolia) e soprattutto dell'orniello (Fraxinus ornus), chiamato anche frassino minore o, appunto, frassino da manna, dal momento che è la specie di frassino più utilizzata per la produzione di manna (è il frassino raffigurato nella foto in apertura di questo articolo). Si tratta della linfa dell'albero ed è quindi una sostanza assolutamente naturale.

In Italia, e nello specifico in alcune zone della Sicilia, vantiamo una secolare tradizione di produzione di manna di frassino, benché oggi il numero di frassinicoltori sia ormai estremamente ridotto.

Per almeno il 50%, se non oltre, la manna pura è costituita da mannitolo o mannite, uno zucchero scarsamente assimilabile dal corpo umano appartenente alla famiglia dei polioli (approssimativamente il 25% del mannitolo in soluzione viene assorbito e il mannitolo assorbito viene escreto nelle urine perché è praticamente non metabolizzabile). E' in primo luogo a questo principio attivo che sono da ascrivere molte delle virtù benefiche della manna.

La manna come lassativo


Le proprietà anti-stitichezza della manna, note anche alla medicina popolare, si devono proprio al fatto che la mannite non viene assorbita e quindi giunge inalterata nel colon, dove si comporta da leggero lassativo osmotico: richiama acqua dall'organismo al lume intestinale, aumentando così il volume delle feci, rendendole morbide e promuovendone l'evacuazione.




Oltre al mannitolo, mella manna di frassino sono numerosi i principi attivi che, in maniera sinergica, sono responsabili dell'azione di questo rimedio naturale a vantaggio dell'apparato digerente: mannotriosio e mannotetrosio (che hanno pure attività prebiotica), minerali, resine, vitamine, acidi organici, composti fenolici, enzimi, mucillagini, tannini.

Grazie a tale fitocomplesso, la manna di frassino esplica una delicata azione rinfrescante e di regolazione intestinale, ben più ampia e armonica di quella della mannite artificiale, che è ottenuta per sintesi industriale dalla melassa di barbabietola e viene impiegata per la formulazione di farmaci.

Un intervista al dottor Luca Avoledo, specialista in Scienza dell'Alimentazione ed esperto in naturopatia, sull'importanza di mantenere in salute l'intestino.

A differenza di tanti altri lassativi, la manna di frassino non irrita l'intestino ed è il lassativo ideale persino nei bambini, anche molto piccoli, nelle donne in gravidanza e allattamento, nonché in terza e quarta età.

La manna può quindi rappresentare un valido alleato di tutti i soggetti affetti da stipsi, emorroidi, ragadi e fistole anali, diverticolosi.

La manna di frassino è poi il lassativo naturale da privilegiare per lo svezzamento dai lassativi ad antrachinoni (senna, cascara, frangola ecc.), diffusissimi e che rientrano pressoché in ogni preparazione farmaceutica ed erboristica per la stitichezza, ma non privi di criticità anche importanti se usati in modo abituale, come tanti fanno (ne ho parlato nell'articolo Lassativi naturali: le erbe per la stitichezza da usare con prudenza).


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Il sapore naturalmente dolce della manna la rende gradevole da assumere. Non è un caso che il mannitolo venga utilizzato come dolcificante negli alimenti per diabetici, dal momento che, essendo inassorbibile, non alza la glicemia.

Le altre proprietà salutistiche della manna di frassino


Diverse altre qualità benefiche sono attribuite alla manna dalla tradizione erboristica. Tra le più consolidate ci sono le seguenti.

La manna del frassino svolge un'azione positiva sull'apparato respiratorio, dal momento che possiede proprietà bechiche e anticatarrali, ovvero è un fludificante, espettorante e sedativo della tosse.

I principi attivi della manna agiscono su fegato e cistifellea, stimolando sia la produzione di bile da parte delle cellule epatiche (azione coleretica) che il flusso biliare nel duodeno (azione colagoga). La manna per questo trova impiego nelle tipiche cure depurative dei cambi di stagione, così come nei pazienti con lievi epato-colecistopatie.




Al di là dell'uso tradizionale, la moderna ricerca scientifica sta evidenziando ulteriori proprietà della manna di frassino, e sta più compiutamente definendo quelle note, come ad esempio la sua capacità di contribuire a contrastare lo stress ossidativo ed esercitare effetti antinfiammatori. Alcuni lavori recenti segnalano anche la possibilità che il fitocompesso estratto dalla manna eserciti un'attività antiproliferativa sulle cellule tumorali del colon.

Infine, la manna può essere adoperata come dolcificante per i soggetti diabetici che non riescono proprio a rinunciare al sapore dolce. L'ideale sarebbe evitare di dolcificare del tutto, ma almeno la manna è un edulcorante privo di ricadute sulla glicemia.

Come assumere la manna


Tradizionalmente, la manna veniva assunta sciolta nel latte o nell'acqua calda, a dosaggi, nell'adulto, di 5-30 grammi al giorno, variabili in base alla necessità e modulabili secondo la risposta intestinale. Suggerisco di incominciare con una quantità minima (ad esempio, 10 grammi/die), per poi aumentarla se non fosse sufficientemente efficace.

Per finalità salutistiche personalmente preferisco la manna pura in pratiche bustine monodose, predosate e con quantità di manna precise.


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Il trattamento con la manna di frassino va prolungato per diversi giorni o alcune settimane, eventualmente adeguando il dosaggio secondo necessità. Idealmente la posologia della manna potrebbe essere di 2 bustine alla mattina e 2 alla sera, disciolte in un liquido caldo, fino a miglioramento del transito intestinale. Quindi si procede ancora per una settimana con 1 sola bustina 2 volte al giorno.

In ragione dell'effetto osmotico su cui si basa il suo meccanismo d'azione, è comunque necessario bere molto, nei momenti successivi all'assunzione e durante la giornata in generale.

Il trattamento con la manna di frassino può anche essere periodicamente ripetuto, a cicli, se necessario.

Senz'altro, comunque, la manna non rappresenta la soluzione a cui ricorrere occasionalmente, nelle emergenze, quando non si va in bagno da una settimana. E' invece il rimedio elettivo per rieducare gradualmente l'intestino e consentirgli di ritrovare la sua naturale regolarità.

Controindicazioni, effetti indesiderati e interazioni farmacologiche della manna


La manna di frassino è un prodotto assolutamente "dolce" e in genere perfettamente tollerato. Costituisce sicuramente uno dei lassativi meno problematici, che non provoca diarrea né dolori intestinali, a meno che non si utilizzi a dosi decisamente elevate, ricercandone gli effetti purgativi (oltre i 60 grammi al giorno).

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Analogamente agli altri lassativi, non deve tuttavia essere assunta in caso di occlusione intestinale.

Chi soffre della sindrome dell'intestino irritabile e sta seguendo una dieta low FODMAP è opportuno che si confronti con il nutrizionista sull'opportunità di assumere la manna, poiché la mannite in essa contenuta appartiene alla famiglia dei polioli, che questa dieta ha lo scopo di limitare.




Considerata la sua azione di richiamo d'acqua nell'intestino e per evitare qualsiasi rischio di interferenza con l'assorbimento di eventuali farmaci contemporaneamente assunti, consiglio prudenzialmente di prendere la manna di frassino a distanza di almeno un paio di ore dai medicinali.


Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.

Fonti e bibliografia scientifica

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