L'inositolo per ansia, fegato grasso, ovaio policistico, diabete e molte altre condizioni di salute: un valido rimedio non farmacologico, da conoscere e utilizzare di più.
Spesso anche chiamato vitamina B7 e fatto rientrare nel novero delle vitamine del gruppo B, in realtà l'inositolo non è nemmeno una vera vitamina, dal momento che l'organismo umano è in grado di sintetizzarne autonomamente una certa quantità. L'inositolo è poi contenuto in diversi alimenti, quali innanzitutto frutta, cereali, legumi e frutta in guscio.
L'inositolo è stato studiato per le sue potenzialità salutistiche. In effetti, non sono poche le condizioni mediche che rispondono alla somministrazione di inositolo sotto forma di integratore alimentare. In questo articolo faccio il punto sui principali disturbi e patologie in cui l'inositolo si è dimostrato benefico, alla luce di precise evidenze scientifiche.
Uno dei più interessanti aspetti di questa molecola è la sua polivalenza, la capacità dell'inositolo di agire simultaneamente sulla sfera nervosa, sulla funzionalità epatica e sul metabolismo glicolipidico.
Oltre a condizioni di salute legate a tali organi e processi, per cui gli effetti dell'inositolo sono ben documentati, esiste una serie di ulteriori, promettenti azioni dell'inositolo a sostegno della salute psicofisica, verosimilmente dovute ai molteplici ruoli biologici che questa sostanza ricopre nell'organismo.
L'inositolo compartecipa al corretto funzionamento del sistema nervoso, influendo sulla sintesi dei neurotrasmettitori cerebrali, a partire dalla serotonina, il cosiddetto "ormone del buonumore".
Per queste proprietà, come dimostrano anche trial clinici confrontati con placebo appositamente condotti, l'inositolo può risultare benefico nel trattamento nutrizionale dell'ansia, della depressione e degli attacchi di panico (di cui aiuta a ridurre frequenza e severità), ma pure di altre patologie psichiatriche, quali il disturbo ossessivo-compulsivo, l'agorafobia, la bulimia nervosa e il binge eating, il disturbo da alimentazione incontrollata.
L'inositolo favorisce i processi di disintossicazione supportando la funzionalità del fegato e la sua attività di organo-filtro. La capacità dell'inositolo di mobilizzare i grassi accumulati nel fegato è accertata da decenni.
Tale azione lipotropa dell'inositolo lo rende un presidio non farmacologico di sicuro ausilio anche nel trattamento naturale della steatosi epatica o fegato grasso.
Grazie alla sua capacità di migliorare la sensibilità dei tessuti all'insulina, e di ridurre in tal modo l'insulinoresistenza perfezionando il controllo della glicemia, l'inositolo è un rimedio naturale che dovrebbe essere tenuto in considerazione in ogni approccio integrato al diabete, al prediabete, alla sindrome metabolica.
Una supplementazione di inositolo sembra anche in grado di ridurre il rischio di diabete gestazionale, quella particolare forma di diabete mellito che insorge durante la gravidanza.
La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è una patologia ginecologica che porta ad alterazioni del ciclo mestruale, iperandrogenismo e non di rado a infertilità o subfertilità. Nella genesi di questa malattia femminile, l'insulinoresistenza e l'iperinsulinemia svolgono un ruolo centrale e incrementare la sensibilità delle cellule all'insulina porta spesso al miglioramento della sindrome dell'ovaio policistico, quando non addirittura alla sua remissione.
Ricerche specifiche hanno rilevato che l'inositolo può aumentare la fertilità nelle donne affette da policistosi ovarica, contrastando l'oligomenorrea, regolarizzando l'ovulazione e il ciclo mestruale, diminuendo l'iperandrogenismo e innalzando le probabilità di una gravidanza.
Il benefico impatto del mioinositolo sulla fertilità delle donne con PCOS è stato studiato anche nelle tecniche di procreazione assistita (PMA). Da molte ricerche emerge che l'inositolo è efficace nel normalizzare la funzione ovarica, nonché nel migliorare la qualità degli ovociti e degli embrioni.
L'inositolo è una sostanza molto sicura, che il corpo fisiologicamente già produce e che si ritrova naturalmente nella dieta, benché nella maggior parte dei casi non in quantità "terapeuticamente" sufficienti.
Gli integratori alimentari di inositolo invece apportano dosaggi interessanti di questa molecola. Anche quando assunto come integratore, il profilo di sicurezza dell'inositolo è elevato.
In genere, negli integratori alimentari l'inositolo è presente sotto forma di myo-inositolo (uno dei diversi stereoisomeri dell'inositolo).
I prodotti a base di inositolo in commercio non sono tutti della stessa qualità e, come suggerisco sistematicamente, vanno ricercate le preparazioni a maggior biodisponibilità, ovvero ad alta assimilabilità.
Sono stati riscontrati effetti collaterali di modesta entità, quali malesseri gastrointestinali, solo con assunzioni di inositolo davvero consistenti, pari a diversi grammi al giorno (12-18 g), per le quali comunque sconsiglio caldamente il "fai-da-te", rimandando per ogni valutazione al professionista sanitario di riferimento.
Le "megadosi" di inositolo sono quelle rivelatesi di particolare efficacia nelle ricerche condotte su pazienti psichiatrici, mentre in caso di iperglicemia, sindrome dell'ovaio policistico e altre condizioni di salute le quantità di inositolo da assumere sono caratteristicamente più basse e di norma comprese tra 2 e 4 grammi al giorno. Alle dosi minori, l'inositolo è stato somministrato anche in gravidanza senza effetti avversi degni di nota.
Spesso anche chiamato vitamina B7 e fatto rientrare nel novero delle vitamine del gruppo B, in realtà l'inositolo non è nemmeno una vera vitamina, dal momento che l'organismo umano è in grado di sintetizzarne autonomamente una certa quantità. L'inositolo è poi contenuto in diversi alimenti, quali innanzitutto frutta, cereali, legumi e frutta in guscio.
L'inositolo è stato studiato per le sue potenzialità salutistiche. In effetti, non sono poche le condizioni mediche che rispondono alla somministrazione di inositolo sotto forma di integratore alimentare. In questo articolo faccio il punto sui principali disturbi e patologie in cui l'inositolo si è dimostrato benefico, alla luce di precise evidenze scientifiche.
Indice dei contenuti
Uno dei più interessanti aspetti di questa molecola è la sua polivalenza, la capacità dell'inositolo di agire simultaneamente sulla sfera nervosa, sulla funzionalità epatica e sul metabolismo glicolipidico.
Oltre a condizioni di salute legate a tali organi e processi, per cui gli effetti dell'inositolo sono ben documentati, esiste una serie di ulteriori, promettenti azioni dell'inositolo a sostegno della salute psicofisica, verosimilmente dovute ai molteplici ruoli biologici che questa sostanza ricopre nell'organismo.
L'inositolo aiuta chi soffre di ansia, attacchi di panico e depressione
L'inositolo compartecipa al corretto funzionamento del sistema nervoso, influendo sulla sintesi dei neurotrasmettitori cerebrali, a partire dalla serotonina, il cosiddetto "ormone del buonumore".
Per queste proprietà, come dimostrano anche trial clinici confrontati con placebo appositamente condotti, l'inositolo può risultare benefico nel trattamento nutrizionale dell'ansia, della depressione e degli attacchi di panico (di cui aiuta a ridurre frequenza e severità), ma pure di altre patologie psichiatriche, quali il disturbo ossessivo-compulsivo, l'agorafobia, la bulimia nervosa e il binge eating, il disturbo da alimentazione incontrollata.
Inositolo per la salute del fegato
L'inositolo favorisce i processi di disintossicazione supportando la funzionalità del fegato e la sua attività di organo-filtro. La capacità dell'inositolo di mobilizzare i grassi accumulati nel fegato è accertata da decenni.
Il dottor Luca Avoledo, specialista in Scienza dell'Alimentazione ed esperto in naturopatia, spiega come disintossicare il fegato in una puntata de "Il mio medico" su TV2000.
Tale azione lipotropa dell'inositolo lo rende un presidio non farmacologico di sicuro ausilio anche nel trattamento naturale della steatosi epatica o fegato grasso.
Inositolo e diabete
Grazie alla sua capacità di migliorare la sensibilità dei tessuti all'insulina, e di ridurre in tal modo l'insulinoresistenza perfezionando il controllo della glicemia, l'inositolo è un rimedio naturale che dovrebbe essere tenuto in considerazione in ogni approccio integrato al diabete, al prediabete, alla sindrome metabolica.
Una supplementazione di inositolo sembra anche in grado di ridurre il rischio di diabete gestazionale, quella particolare forma di diabete mellito che insorge durante la gravidanza.
L'inositolo contrasta l'ovaio policistico e migliora la fertilità femminile
La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è una patologia ginecologica che porta ad alterazioni del ciclo mestruale, iperandrogenismo e non di rado a infertilità o subfertilità. Nella genesi di questa malattia femminile, l'insulinoresistenza e l'iperinsulinemia svolgono un ruolo centrale e incrementare la sensibilità delle cellule all'insulina porta spesso al miglioramento della sindrome dell'ovaio policistico, quando non addirittura alla sua remissione.
Ricerche specifiche hanno rilevato che l'inositolo può aumentare la fertilità nelle donne affette da policistosi ovarica, contrastando l'oligomenorrea, regolarizzando l'ovulazione e il ciclo mestruale, diminuendo l'iperandrogenismo e innalzando le probabilità di una gravidanza.
Il benefico impatto del mioinositolo sulla fertilità delle donne con PCOS è stato studiato anche nelle tecniche di procreazione assistita (PMA). Da molte ricerche emerge che l'inositolo è efficace nel normalizzare la funzione ovarica, nonché nel migliorare la qualità degli ovociti e degli embrioni.
Inositolo: posologia, controindicazioni ed effetti collaterali
L'inositolo è una sostanza molto sicura, che il corpo fisiologicamente già produce e che si ritrova naturalmente nella dieta, benché nella maggior parte dei casi non in quantità "terapeuticamente" sufficienti.
Gli integratori alimentari di inositolo invece apportano dosaggi interessanti di questa molecola. Anche quando assunto come integratore, il profilo di sicurezza dell'inositolo è elevato.
In genere, negli integratori alimentari l'inositolo è presente sotto forma di myo-inositolo (uno dei diversi stereoisomeri dell'inositolo).
I prodotti a base di inositolo in commercio non sono tutti della stessa qualità e, come suggerisco sistematicamente, vanno ricercate le preparazioni a maggior biodisponibilità, ovvero ad alta assimilabilità.
Sono stati riscontrati effetti collaterali di modesta entità, quali malesseri gastrointestinali, solo con assunzioni di inositolo davvero consistenti, pari a diversi grammi al giorno (12-18 g), per le quali comunque sconsiglio caldamente il "fai-da-te", rimandando per ogni valutazione al professionista sanitario di riferimento.
Ai dosaggi di inositolo comunemente prescritti non sono segnalate reazioni indesiderate di rilievo.
Le "megadosi" di inositolo sono quelle rivelatesi di particolare efficacia nelle ricerche condotte su pazienti psichiatrici, mentre in caso di iperglicemia, sindrome dell'ovaio policistico e altre condizioni di salute le quantità di inositolo da assumere sono caratteristicamente più basse e di norma comprese tra 2 e 4 grammi al giorno. Alle dosi minori, l'inositolo è stato somministrato anche in gravidanza senza effetti avversi degni di nota.
Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.
Fonti e bibliografia scientifica
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- Levine J et al, "Double-blind, controlled trial of inositol treatment of depression", Am J Psychiatry, 1995 May;152(5):792-4.
- Merviel P et al, "Impact of myo-inositol treatment in women with polycystic ovary syndrome in assisted reproductive technologies", Reprod Health, 2021 Jan 19;18(1):13.
- Papaleo E et al, "Myo-inositol in patients with polycystic ovary syndrome: a novel method for ovulation induction", Gynecol Endocrinol, 2007 Dec;23(12):700-3.
Michael T. Murray
Cosa sono, come agiscono, come utilizzarli
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