Come riprendersi dopo l'influenza

Come tornare in forma velocemente dopo l'influenza
Dopo aver contratto il virus e affrontato i sintomi, il recupero può risultare difficoltoso e la via verso la guarigione lenta. Vediamo come riprendersi dopo l'influenza con rapidità.

Il recupero delle energie e della piena salute dopo essere stati colpiti dall'influenza può essere particolarmente lungo. Nella maggior parte dei casi, l'influenza si risolve completamente nel giro di una settimana o due. Per molti, tuttavia, la convalescenza si protrae e si rivela a volte pesante quasi quanto il periodo di malattia. Ci si sente rotti, deboli e spossati, con un aumentato bisogno di sonno e di riposo e incapaci di ritornare alle consuete attività.

Il virus dell'influenza è in grado di permanere nell'organismo per cinque o sei settimane dopo che i sintomi sono scomparsi.


Una ripresa dall'influenza lenta e difficoltosa può verificarsi con maggior frequenza negli anziani, ma anche tra coloro che si nutrono male, seguendo un'alimentazione non adatta a sostenere la vitalità e l'attività del sistema immunitario.


Le soluzioni naturali per riprendersi al meglio dall'influenza



1. I suffumigi con oli essenziali

Una soluzione molto semplice, pratica ed economica per allontanare prima il virus dal corpo è rappresentata dall'impiego del calore, in particolare quello del vapore, ad esempio mediante l'esecuzione di suffumigi. In più, il vapore ha un'azione mucolitica, migliora la respirazione e allevia il senso di congestione e quindi si rivela una strategia utile anche in caso di bronchiti e sinusiti.

Basta far bollire una pentola d'acqua, utilizzare un'asciugamano che copra spalle e testa e poi avvicinare – con cautela, per non scottarsi – il viso alla pentola, inalando il vapore.


Il fumento viene reso ancora più efficace aggiungendo all'acqua poche gocce di oli essenziali estratti da piante balsamiche, come eucalipto (Eucalyptus globulus), timo (Thymus vulgaris), pino silvestre (Pinus sylvestris) o menta piperita (Mentha x piperita), che hanno pure proprietà antinfettive.

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2. L'idratazione intelligente

Reintegrare i liquidi perduti è davvero indispensabile. Un paio di litri al giorno non devono mancare. Bere aiuta anche a fluidificare il muco.

A parte la classica ma sempre valida acqua, si possono raggiungere due obiettivi con un unico gesto avvalendosi di sostanze che, oltre a idratare, regalano benefici aggiuntivi: spremute di arancia e di altri agrumi (fatte in casa) apportano vitamina C, essenziale per il funzionamento sia delle difese immunitarie che delle surrenali, le ghiandole che regolano la risposta dell'organismo agli stress.


Gli obiettivi diventano addirittura tre se si ricorre a una tisana calda opportunamente scelta, perché all'azione dell'acqua e del calore utile per sconfiggere il virus più velocemente, si aggiunge quella specifica delle erbe. Come zenzero (Zingiber officinale) e curcuma (Curcuma longa), piante dall'azione antimicrobica e persino diaforetica (ovvero capaci di aumentare la sudorazione corporea e far scendere così la febbre). Si tratta di tisane che dovrebbero essere consumate più volte al giorno (ho fornito le istruzioni per preparare il decotto di zenzero e curcuma in questo podcast di Radio 24).

La visita con il dottor Luca Avoledo per la salute delle difese immunitarie

Apprezzo particolarmente anche le zuppe calde insaporite con erbe aromatiche e spezie, che offrono al corpo analoghi benefici per la sua lotta di eliminazione del virus. L'aggiunta a una tradizionale minestra di curry e aglio, naturalmente molto ricchi di sostanze microbicide, le impartirà sapore e proprietà antivirali e antibatteriche, che aiutano a prevenire infezioni secondarie e complicazioni dell'influenza, oltre che a migliorare la respirazione, sciogliere il muco e ridurre il senso di congestione.


Persino il brodo di pollo, usato come rimedio tradizionale contro l'influenza da secoli, ha una sua valenza oggettiva. Contiene infatti cisteina, amminoacido che la carne di pollo rilascia durante la cottura. Un suo derivato, l'acetilcisteina, viene utilizzato come principio attivo di diverse preparazioni farmaceutiche per la cura dei sintomi dell'influenza e l'espettorazione del catarro.



3. Le necessarie attenzioni alimentari

E' in effetti proprio a tavola che si gioca la battaglia più importante nel post-influenza. Non c'è come una dieta sbagliata che deprima il sistema immunitario e impedisca il rapido recupero delle energie.

Particolare attenzione va posta da chi segua diete che eliminano intere categorie di alimenti, che aumentano esponenzialmente il rischio di soffrire di carenze di nutrienti essenziali anche per difendersi dalle infezioni (proteine, ferro, zinco, vitamine del gruppo B, vitamina D ecc.).

Mai come in questo momento, poi, andrebbero fortemente limitati il cibo spazzatura, gli alimenti industriali, i prodotti pieni di zucchero, sale, grassi di dubbia qualità e nel contempo impoveriti di sostanze fondamentali: biscotti, merendine, prodotti da forno a base di farina raffinata, cibi pronti contenenti additivi di ogni genere, bibite industriali e simili, che ostacolano la guarigione e riducono l'efficienza del sistema immunitario.


Il dottor Luca Avoledo, nutrizionista e naturopata, viene intervistato sulle strategie naturali per combattere l'influenza e i malanni di stagione a "Il mio medico" su TV2000.

La preferenza va data ai cibi freschi, "vivi e vitali", poco elaborati, che hanno un capitale vitaminico e minerale integro e sono privi di aggiunte indesiderate: frutta e verdura (naturalmente ricche di vitamina C e carotenoidi), pesce e frutti di mare, carne e uova (fonti di proteine nobili che servono per riprendere le forze e ricostituire le cellule danneggiate, nonché di vitamine del gruppo B necessarie per ricavare energia dal cibo, così come di zinco, minerale vitale affinché il sistema immunitario possa combattere le infezioni), cereali integrali, semi e frutta a guscio.


Se l'influenza ha preso la pancia


In caso di influenza intestinale (ovvero una gastroenterite virale), reidratarsi diventa persino più importante, per recuperare i fluidi persi a causa del vomito o della diarrea.

Altrettanto fondamentale nell'influenza intestinale è il ricorso ai probiotici. Non tanto i minidrink a base di yogurt nel banco frigo del supermercato, bensì i prodotti in capsule o bustine venduti in farmacia. Senz'altro utili sono i fermenti lattici classici a base di lattobacilli e bifidobatteri, però nel caso di gastroenterite riveste speciale importanza l'assunzione anche di un probiotico particolare, che non è un battere, ma un lievito, Saccharomyces boulardii.

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Questo microrganismo è uno dei probiotici il cui impiego è scientificamente meglio documentato nel trattamento di diversi tipi di diarrea, compresa quella conseguente all'uso protratto di antibiotici. In più, Saccharomyces boulardii ha un ruolo di stimolazione della risposta immunitaria e quindi si rivela decisamente indicato per tornare in forma dopo l'influenza. Il trattamento con probiotici, al dosaggio in genere di 1 capsula assunta un paio di volte al giorno, dovrebbe prolungarsi per alcune settimane.


Per evitare le ricadute dell'influenza


Oltre ad assicurarsi che le difese immunitarie siano ben funzionanti, è opportuno tenere le distanze dai nuovi germi: in stato di convalescenza, il rischio di contrarre altre infezioni è alto. Se non è sempre possibile evitare il contatto con chiunque abbia il raffreddore o l'influenza, la cosa migliore che si possa fare è lavarsi le mani con acqua e sapone, spesso e accuratamente. Il lavaggio delle mani, benché soluzione estremamente semplice, rappresenta probabilmente la più efficace arma di difesa contro il virus dell'influenza.


Quando l'acqua manca, si può adoperare un disinfettante per le mani. Ottimi antisettici naturali, dalle spiccate proprietà antimicrobiche, sono l'olio essenziale di cannella (Cinnamomum verum) e l'olio essenziale di chiodi di garofano (Syzygium aromaticum). Si possono portare con sé nel momento in cui si abbia la necessità di frequentare luoghi affollati, prendere i mezzi pubblici, usare maniglie o comunque appoggiare le mani dove prima di noi le abbiano messe altri, infetti dal virus, stillandone poche gocce nel palmo delle mani e sfregandole tra loro.


Articolo di
biologo nutrizionista, specialista in scienza dell'alimentazione, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master in naturopatia.


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FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA