L'abitudine di fare colazione fa bene al cuore: riduce il rischio cardiovascolare, configurandosi come comportamento protettivo verso malattie come infarto e ictus.
Mi capita spesso di sottolineare il valore di una prima colazione sana e abbondante, fondamentale per fornire l'energia necessaria a compiere le attività vitali, stimolare il metabolismo, massimizzare la concentrazione e regolare il tono dell'umore, segnalando all'organismo fin dal risveglio la disponibilità di nutrienti essenziali per le sue funzioni.
In questo articolo esploriamo quali sono le principali evidenze scientifiche che giustificano tale assunto.
Disponiamo ormai di una cospicua serie di studi epidemiologici - un saggio dei quali è riportato nella bibliografia al termine di questo articolo - che attestano che saltare abitualmente la prima colazione ha effetti dannosi sulla salute cardiometabolica.
Un'interessante ricerca condotta in Australia e pubblicata sull'American Journal of Clinical Nutrition ha studiato le ricadute a lungo termine del saltare la colazione sulla salute cardiovascolare e metabolica. I ricercatori hanno rilevato che i partecipanti che avevano saltato la colazione sia nell'infanzia che in età adulta avevano una circonferenza della vita più ampia e livelli più elevati di insulina a digiuno, colesterolo totale e colesterolo LDL rispetto a coloro che avevano fatto colazione in entrambe queste fasi della vita.
Da questo lavoro scientifico emerge che saltare la colazione per un lungo periodo può avere effetti deleteri sulla salute cardiometabolica e che promuovere i benefici anche per l'apparato cardiovascolare della colazione potrebbe essere un messaggio semplice e importante per la salute pubblica.
Uno dei documenti più interessanti e omnicomprensivi sul tema colazione e rischio cardiovascolare è il position statement pubblicato nel 2017 su Circulation, rivista scientifica dell'American Heart Association, dedicato al più vasto argomento delle implicazioni che hanno orari e frequenza dei pasti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Prendendo in rassegna la letteratura medica esistente, ha concluso che fare colazione fa bene al cuore, mentre ha messo in luce che saltare abitualmente la prima colazione aumenta del 27% il rischio di subire un infarto e del 18% le probabilità di ictus. Nelle persone che non fanno colazione si riscontrano più frequentemente anche sovrappeso, obesità e diabete.
In maniera speculare, emerge dalla valutazione statistica di tutte le ricerche su cui si fonda questa presa di posizione dei cardiologi americani che fare quotidianamente colazione aiuta a prevenire colesterolo alto e ipertensione, due fattori di aumentato rischio cardiovascolare.
In termini più generali, in questo sostanzioso lavoro scientifico troviamo la prova che la corretta distribuzione dei pasti nell'arco della giornata ha un'importante funzione protettiva per la salute cardiometabolica.
I benefici legati a questa regolarità nei tempi di assunzione del cibo, con la prima colazione a garantire dal 20 fino al 35% dell'introito calorico complessivo, sono verosimilmente dovuti soprattutto alla capacità di assecondare le fluttuazioni ormonali che nell'organismo avvengono nelle 24 ore e le funzioni biologiche connesse al ritmo circadiano.
Un ottimo motivo in più per osservare, fin dall'infanzia, la buona abitudine di organizzare al meglio il primo pasto della giornata, schivando alimenti spacciati per salutari, che in realtà non lo sono affatto, e garantendosi il giusto apporto di proteine, frutta fresca, fibre alimentari e liquidi per offrire al corpo l'idratazione di cui ha bisogno.
Per i fan dell'espresso, via libera anche al caffè, purché non sia l'unico protagonista della colazione: contrariamente all'opinione comune, nella maggior parte dei casi la nera bevanda può essere consumata senza timori per il cuore.
Mi capita spesso di sottolineare il valore di una prima colazione sana e abbondante, fondamentale per fornire l'energia necessaria a compiere le attività vitali, stimolare il metabolismo, massimizzare la concentrazione e regolare il tono dell'umore, segnalando all'organismo fin dal risveglio la disponibilità di nutrienti essenziali per le sue funzioni.
Nell'economia dei pasti, una colazione fatta secondo solidi principi-guida ha un ruolo cruciale, che si conferma significativo anche nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, oggi prima causa di morte nei paesi industrializzati.
In questo articolo esploriamo quali sono le principali evidenze scientifiche che giustificano tale assunto.
Le ricerche sul rapporto tra prima colazione e rischio cardiovascolare
Disponiamo ormai di una cospicua serie di studi epidemiologici - un saggio dei quali è riportato nella bibliografia al termine di questo articolo - che attestano che saltare abitualmente la prima colazione ha effetti dannosi sulla salute cardiometabolica.
Integratore di inositolo, cromo ed Ecovitis®, estratto di semi d’uva di ultima generazione. Agisce su resistenza insulinica, metabolismo degli zuccheri, ipertensione e disfunzione endoteliale
ProminUn'interessante ricerca condotta in Australia e pubblicata sull'American Journal of Clinical Nutrition ha studiato le ricadute a lungo termine del saltare la colazione sulla salute cardiovascolare e metabolica. I ricercatori hanno rilevato che i partecipanti che avevano saltato la colazione sia nell'infanzia che in età adulta avevano una circonferenza della vita più ampia e livelli più elevati di insulina a digiuno, colesterolo totale e colesterolo LDL rispetto a coloro che avevano fatto colazione in entrambe queste fasi della vita.
Da questo lavoro scientifico emerge che saltare la colazione per un lungo periodo può avere effetti deleteri sulla salute cardiometabolica e che promuovere i benefici anche per l'apparato cardiovascolare della colazione potrebbe essere un messaggio semplice e importante per la salute pubblica.
Uno dei documenti più interessanti e omnicomprensivi sul tema colazione e rischio cardiovascolare è il position statement pubblicato nel 2017 su Circulation, rivista scientifica dell'American Heart Association, dedicato al più vasto argomento delle implicazioni che hanno orari e frequenza dei pasti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Prendendo in rassegna la letteratura medica esistente, ha concluso che fare colazione fa bene al cuore, mentre ha messo in luce che saltare abitualmente la prima colazione aumenta del 27% il rischio di subire un infarto e del 18% le probabilità di ictus. Nelle persone che non fanno colazione si riscontrano più frequentemente anche sovrappeso, obesità e diabete.
In maniera speculare, emerge dalla valutazione statistica di tutte le ricerche su cui si fonda questa presa di posizione dei cardiologi americani che fare quotidianamente colazione aiuta a prevenire colesterolo alto e ipertensione, due fattori di aumentato rischio cardiovascolare.
In termini più generali, in questo sostanzioso lavoro scientifico troviamo la prova che la corretta distribuzione dei pasti nell'arco della giornata ha un'importante funzione protettiva per la salute cardiometabolica.
Intervista al dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista specialista in Scienza dell'Alimentazione, sull'importanza per la salute della prima colazione.
I benefici legati a questa regolarità nei tempi di assunzione del cibo, con la prima colazione a garantire dal 20 fino al 35% dell'introito calorico complessivo, sono verosimilmente dovuti soprattutto alla capacità di assecondare le fluttuazioni ormonali che nell'organismo avvengono nelle 24 ore e le funzioni biologiche connesse al ritmo circadiano.
Fare tutti i giorni una salutare colazione è un comportamento facile da mettere in pratica e in grado di contribuire a ridurre il rischio di pressione alta, colesterolo elevato, malattie cardio-cerebrovascolari come infarto e ictus, nonché sovrappeso, obesità e diabete.
Un ottimo motivo in più per osservare, fin dall'infanzia, la buona abitudine di organizzare al meglio il primo pasto della giornata, schivando alimenti spacciati per salutari, che in realtà non lo sono affatto, e garantendosi il giusto apporto di proteine, frutta fresca, fibre alimentari e liquidi per offrire al corpo l'idratazione di cui ha bisogno.
Per i fan dell'espresso, via libera anche al caffè, purché non sia l'unico protagonista della colazione: contrariamente all'opinione comune, nella maggior parte dei casi la nera bevanda può essere consumata senza timori per il cuore.
Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.
Fonti e bibliografia scientifica
- de Souza MR, "Skipping breakfast is associated with the presence of cardiometabolic risk factors in adolescents: Study of Cardiovascular Risks in Adolescents - ERICA", Br J Nutr, 2021 Jul 28;126(2):276-284.
- Hallström L al, "Breakfast consumption and CVD risk factors in European adolescents: the HELENA (Healthy Lifestyle in Europe by Nutrition in Adolescence) Study", Public Health Nutr, 2013 Jul;16(7):1296-305.
- Smith KJ et al, "Skipping breakfast: longitudinal associations with cardiometabolic risk factors in the Childhood Determinants of Adult Health Study", Am J Clin Nutr, 2010 Dec;92(6):1316-25.
- St-Onge MP et al, "Meal Timing and Frequency: Implications for Cardiovascular Disease Prevention: A Scientific Statement From the American Heart Association", Circulation, 2017 Feb 28;135(9):e96-e121.
- Xia M et al, "Breakfast skipping and traits of cardiometabolic health: A mendelian randomization study", Clin Nutr ESPEN, 2024 Feb;59:328-333.