Curcuma (Curcuma longa): benefici, dosi, controindicazioni

Curcuma in rizoma e in polvere
La curcuma ha proprietà antinfiammatorie, antitumorali e antiossidanti, interessanti anche per la sfera nervosa. Esploriamo benefici, dosi e controindicazioni di Curcuma longa.

La curcuma è una spezia originaria dell'India e ricavata dal fusto sotterraneo della pianta omonima (Curcuma longa), che appartiene alla stessa famiglia dello zenzero. Negli ultimi anni anche in Italia si è cominciata a scoprire la versatilità di questo ingrediente, uno dei principali costituenti del curry, che consente di riproporre in chiave gradevolmente piccante ricette più o meno consuete e, proprio come lo zenzero, favorisce la digestione.

Ricorrere a estratti concentrati di questo fitoterapico garantisce però un'azione sicuramente più profonda sia nei disturbi di tipo digestivo, sia in una serie di patologie infiammatorie, infettive e degenerative.

Infatti, il merito degli effetti salutistici della curcuma si deve in primo luogo a un suo principio attivo chiamato curcumina. Questa sostanza contribuisce a modulare o correggere diversi processi patologici, influenzando in particolare la produzione di citochine infiammatorie e interferendo con fattori di crescita e di trascrizione, ossia proteine coinvolte anche nella patogenesi del cancro.

L'impiego della curcuma può quindi rivelarsi prezioso in diverse condizioni di salute.

1. La curcuma esplica un'attività antinfiammatoria e analgesica. L'utilizzo di questa spezia si è rivelato efficace per mitigare i dolori muscoloscheletrici e la flogosi tipici di artrite e artrosi. Curcuma longa può offrire sollievo anche in caso di mestruazioni dolorose, spasmi addominali dovuti a colite, fibromialgia, mal di testa.

2. La curcuma aiuta a contrastare il cancro. La curcumina e altri composti antiossidanti presenti in questo fitoterapico contribuiscono a inibire l'angiogenesi, ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni, fenomeno implicato nello sviluppo e nella proliferazione delle neoplasie. Le evidenze sulle proprietà antitumorali della curcuma hanno inoltre documentato tanto la sua attività antimutagena (e quindi la prevenzione dei danni al patrimonio genetico che possono favorire il cancro), quanto la sua capacità di indurre la morte programmata delle cellule maligne (la cosiddetta apopotosi), soprattutto nei tumori gastrointestinali, alla prostata e al polmone.

3. La curcuma esercita un'azione antibatterica e antivirale. Tra le ricerche attestanti le qualità antinfettive di questa spezia c'è uno studio che ha dimostrato come estratti di curcuma impediscano la replicazione del virus dell'epatite. Secondo altre evidenze, la curcumina contenuta nella curcuma è in grado di migliorare il trattamento di infezioni batteriche antibioticoresistenti, come quelle da Staphylococcus aureus. Al pari dello zenzero, Curcuma longa entra a pieno titolo nel protocollo naturale efficace anche per difendersi da raffreddore, influenza e altre malattie invernali.

4. La curcuma può concorrere a prevenire e contenere la malattia di Alzheimer. Sempre grazie alla presenza di curcumina, la curcuma sembra ostacolare l'aggregarsi della proteina beta amiloide (A-beta), implicata nella progressiva degenerazione delle cellule cerebrali che caratterizza questa forma di demenza. Insieme agli omega 3 e alle vitamine del gruppo B, la curcuma si profilerebbe quindi come un'opzione non farmacologica con cui rallentare la progressione del morbo di Alzheimer e limitare il deterioramento cognitivo e i sintomi comportamentali di questa patologia.

5. La curcuma è un antidepressivo naturale, probabilmente perché la curcumina è in grado di incrementare i livelli di serotonina e dopamina, due neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell'umore. Uno studio sulla sicurezza e sull'efficacia della curcumina nella depressione maggiore ha verificato che l'assunzione di 1.000 milligrammi al giorno di questo principio attivo allevia le manifestazioni depressive con efficacia paragonabile a quella della fluoxetina, uno degli psicofarmaci più utilizzati in queste circostanze.

Scegliere la curcuma per esaltare il gusto di carne, pesce, verdure è un buon modo per beneficiare delle virtù di questa spezia, soprattutto se la si accompagna a una spolverizzata di pepe. La piperina, il composto responsabile del sapore pungente del pepe, aumenta infatti l'assorbimento dei curcuminoidi a livello gastrointestinale. Grazie a questo abbinamento sarà poi più facile ridurre il consumo di sale, ridimensionando così anche l'impatto di disturbi quali ipertensione e ritenzione idrica.

Come già sottolineato, tuttavia, perché si esplichino compiutamente le proprietà della curcuma è necessario ricorrere a integratori alimentari, privilegiando le capsule di estratto secco titolato e standardizzato in curcuminoidi almeno al 90%.

Ai dosaggi consigliati (400-500 milligrammi da una a tre volte al giorno), la curcuma non provoca in genere effetti indesiderati, salvo rari bruciori di stomaco.

Per quanto riguarda controindicazioni e interazioni farmacologiche della curcuma, l'utilizzo di questa spezia e dei suoi principi attivi è sconsigliato a chi soffre di ulcera o calcoli alla cistifellea, mentre sono possibili interferenze con farmaci ipoglicemizzanti. Poiché la curcuma tende a fluidificare il sangue, qualche cautela andrebbe osservata anche in caso di disturbi della coagulazione o se si è in cura con farmaci anticoagulanti, quali il warfarin.

PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO
Curcuma in cucina: i metodi per aumentare l'assorbimento
Scegliere gli integratori di curcuma biodisponibile
4 piante antiossidanti da conoscere
L'artiglio del diavolo contro infiammazione, dolori, artrite
Contro radicali liberi e cancro più melanzane
Alzheimer: cura e prevenzione con l'attività fisica

PER SAPERNE ANCORA DI PIÙ
Zenzero e Curcuma - LibroClaire Pinson
L'Airone
Le Spezie che salvano la Vita - LibroBharat B. Aggarwal
Red Edizioni

I PRODOTTI E I RIMEDI NATURALI UTILI
Curcuma in Polvere
Rocca Dei Fiori
Curcuma Bio - 250 Compresse Erbavoglio