Il raffreddore è per la maggior parte di noi un malessere con cui ci troviamo a fare i conti al massimo una o due volte l'anno: in inverno, quando siamo più vulnerabili a rinovirus, coronavirus e adenovirus, oppure, più raramente, nella bella stagione, in conseguenza di bruschi sbalzi termici (ad esempio, dovuti all'uso improprio dell'aria condizionata).
Alcune persone però sono soggette a raffreddori ripetuti e frequenti, se non a faringiti, laringiti, otiti, sinusiti, bronchiti e altre malattie da raffreddamento, tanto da trascorrere anche lunghi periodi alle prese con sintomi quali starnuti, naso chiuso e gocciolante (rinorrea), mal di gola, tosse, testa pesante e a volte anche febbricola, debolezza, dolori muscolari.
La comparsa di infezioni delle vie aeree a distanza ravvicinata segnala che il sistema immunitario non riesce a svolgere efficacemente la sua funzione di barriera nei confronti degli agenti patogeni e che la sua fisiologica azione difensiva è ostacolata da qualche interferenza.
Tra i principali fattori di perturbazione della risposta immune si annoverano le intolleranze alimentari, che in medicina naturale e in naturopatia costituiscono spesso uno degli ambiti in cui intervenire si rivela risolutivo.
Le intolleranze alimentari sono in grado di accendere nel corpo un'infiammazione cronica, magari di basso grado, ma persistente, definita appunto "infiammazione da cibo". L'infiammazione è la prima e aspecifica risposta del sistema immunitario nei confronti di una minaccia, reale (un virus, ad esempio) o percepita come tale (il cibo), e può interessare diversi organi o apparati. A seconda delle predisposizioni individuali, compaiono con maggior frequenza riniti o rinofaringiti ricorrenti se si è particolarmente vulnerabili dal punto di vista respiratorio, oppure candida e candidosi o colite se il punto debole è l'intestino, ma anche mal di testa, dolori artritici, cistiti recidivanti.
Si tratta di disturbi in cui la componente infiammatoria è importante e nei quali i virus (per raffreddore e malattie invernali), i funghi (nel caso della candida) e i batteri (se parliamo di cistite) hanno vita più facile, dal momento che le difese immunitarie sono impegnate a gestire e a controllare il "pericolo" rappresentato dal cibo.
Al di là dell'impiego di specifici rimedi naturali per prevenire le malattie da raffreddamento, in questi casi identificare eventuali intolleranze alimentari sottese al raffreddore e ad altre infezioni respiratorie ricorrenti o persistenti attraverso apposite metodiche come il test DRIA si rivela la mossa decisiva per tanti di coloro che sono stufi di dover tenere sempre a portata di mano il fazzoletto.
Il passo successivo - il recupero della tolleranza alimentare - è del tutto possibile, grazie alla predisposizione di un programma costruito sul singolo caso che, senza eliminare i cibi che disturbano, si fondi piuttosto sull'alternanza tra periodi di sospensione e altri di graduale riavvicinamento agli alimenti critici.
Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.
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