Tiroide, ipotiroidismo ed Eutirox: ma la soia si può mangiare?

Semi di soia, latte di soia e tofu
E' uno dei temi più dibattuti quando si parla del rapporto tra alimentazione, tiroide, ipotiroidismo e assunzione di Eutirox: la soia si può mangiare? Chiariamoci le idee.

Vegetariani e vegani, nonché "semplici" onnivori, portano sempre più abitualmente in tavola la soia nelle sue diverse forme (tofu, "hamburger", tempeh, "latte", fagiolo di soia tal quale, edamame ecc.).

Tra di loro ci sono anche molte donne prossime alla menopausa o che l'hanno superata, che sanno che gli isoflavoni - i fitoestrogeni che la soia contiene - sono particolarmente benefici in questa fase della vita: contrastano vampate, irritabilità, insonnia e molti altri disturbi che possono comparire quando la produzione di ormoni femminili comincia a calare, osteoporosi compresa.


Ma il consumo di soia è indicato quando si abbiano disturbi della tiroide? Approfondiamo, con il conforto delle evidenze scientifiche.

Consumo di soia e funzionalità tiroidea


Circolano in effetti molte voci, soprattutto in internet, sui supposti effetti negativi della soia sull'attività della ghiandola tiroide, che spesso proprio dopo la menopausa inizia a ridurre la sua funzionalità, fino anche a quadri di ipotiroidismo conclamato, una condizione che interessa addirittura il 15% delle donne in età non più fertile.




La convinzione che il consumo di soia danneggi la tiroide è piuttosto diffusa anche tra medici, nutrizionisti, naturopati e altri professionisti sanitari e del benessere.

La domanda è quindi legittima: i prodotti a base di soia sono nocivi per la tiroide? E' vero che la soia è in grado di inibire la funzionalità di questa ghiandola? La soia può essere consumata da chi soffre di ipotiroidismo o invece è controindicata?

Il dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista specialista in Scienza dell'Alimentazione ed esperto in naturopatia, parla dell'approccio integrato ai disturbi della tiroide a "Obiettivo Salute" su Radio 24.

Ebbene, a oggi non ci sono evidenze che facciano ritenere che la soia interferisca con la funzionalità tiroidea: nell'ambito di una dieta impostata sulla sana alternanza di tutti gli alimenti, il consumo di soia è sicuro, soprattutto in chi abbia una tiroide che funziona normalmente.




Di particolare interesse a questo proposito si è rivelata una revisione sistematica degli studi disponibili sull'argomento pubblicata nel 2019, che ha messo in luce che mangiare soia non ha effetti sugli ormoni tiroidei (T3 e T4, ovvero triiodotironina e tiroxina) e può al massimo provocare un innalzamento molto modesto dei livelli di TSH, l'ormone tireostimolante prodotto dall'ipofisi, dal significato clinico - se mai un significato clinico ci sia - ancora da approfondire.

Soia e ipotiroidismo


Persino chi ha una funzionalità tiroidea rallentata può consumare soia, facendo però attenzione che la dieta non sia carente di iodio (il minerale essenziale per il buon funzionamento della tiroide, che in effetti non è sempre sufficientemente presente nella dieta occidentale), perché in questi casi la soia può sì aumentare il rischio di sviluppare ipotiroidismo.

Risulta allora di particolare importanza assicurarsi che l'introito di iodio con l'alimentazione sia adeguato.


Grand'insalata di Mare 5 Alghe
Prodotto biologico certificato, fonte naturale di iodio
Panela


Al di là dell'utilizzo del sale iodato, una valida soluzione è copiare dai giapponesi: nel paese del Sol Levante è consuetudine accompagnare i piatti a base di soia con alghe, che sono tra i cibi a più alto contenuto di iodio.

Soia, tiroidite di Hashimoto ed Eutirox


E le persone che soffrono di tiroidite autoimmune di Hashimoto possono mangiare soia? Se la funzione della tiroide è normale (eutiroidismo) - ovvero non è necessaria la terapia ormonale sostitutiva -, sì.

Affrontare ipotiroidismo e ipertiroidismo in modo integrato con il dottor Luca Avoledo nutrizionista naturopata

Mentre i pazienti affetti dal morbo di Hashimoto che assumono farmaci per l'ipotiroidismo come la levotiroxina sodica (in vendita con i nomi commerciali di Eutirox, Tirosint, Tiche, Syntroxine) devono porre in atto qualche cautela: la soia infatti può interferire con l'assorbimento di tali medicinali e renderli di conseguenza meno efficaci.

Una possibile soluzione per godere degli effetti benefici della soia senza correre il rischio di ridurre l'efficacia di Eutirox è mangiarla a distanza di almeno quattro ore dalla levotiroxina (alcuni sostengono che basti anche meno; personalmente invito a non rischiare). Considerato che questo farmaco si prende in genere prima di colazione, già a pranzo sarà possibile consumare serenamente tofu, tempeh, edamame & Co.

Non si creda tuttavia che questo sia un problema solo della soia: altri alimenti e sostanze possono interagire negativamente con la capacità dell'organismo di assorbire i farmaci per la tiroide, tra cui innanzitutto i cibi ricchi di fibra - come cereali integrali, legumi in genere, frutta e verdura (tutti alimenti sanissimi e pieni di pregi salutistici, compresa la capacità di ridurre il rischio di cancro: vogliamo forse rinunciare anche a loro?) -, il caffè, gli integratori di calcio e di ferro, nonché i medicinali antiacidi a base di alluminio e magnesio utilizzati nella malattia da reflusso gastroesofageo e nella gastrite, come il Maalox.


Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.



Ipotiroidismo - Un'emergenza IgnorataRaul Vergini
Come riconoscere e trattare il più frequente disturbo della tiroide
Macro Edizioni


Fonti e bibliografia scientifica