Prima di rassegnarsi ai sintomi della sindrome dell'intestino irritabile o di assumere farmaci, vale la pena conoscere questi comportamenti e rimedi naturali. Sono sicuri e spesso efficaci.
Pancia gonfia, dolore crampiforme, stipsi, evacuazioni troppo frequenti o anche stitichezza alternata a diarrea: è ampia e sfaccettata la gamma dei sintomi legati alla sindrome dell'intestino irritabile (IBS, dall'inglese irritable bowel syndrome), nota anche come sindrome del colon irritabile o, ancora, con le espressioni popolari di colite e colite spastica.
Rendere sempre meno frequenti gli attacchi di mal di pancia e gli altri malesseri addominali è comunque un obiettivo raggiungibile, con l'aiuto di soluzioni naturali per la sindrome dell'intestino irritabile in grado di agire sia sulla componente sintomatica, sia a monte, sulle cause che possono facilitare o provocare questo disturbo.
La salute intestinale può essere migliorata tramite un approccio naturale integrato, efficace per contrastare le manifestazioni della colite.
Vediamo come stile di vita e rimedi naturali aiutano l'intestino a svolgere correttamente le sue funzioni.
Per agevolare la digestione (che comincia in bocca) è davvero irrinunciabile masticare bene e a lungo ogni boccone di cibo, indicativamente una trentina di volte. Gli alimenti mal digeriti possono innescare processi infiammatori e disbiosi, ovvero la colonizzazione dell'intestino da parte di microrganismi nocivi, a discapito della flora batterica buona.
Un accorgimento utile per abituarsi a mangiare lentamente è appoggiare le posate tra un boccone e l'altro. Si ottiene un risultato simile anche dedicando al pasto almeno mezz'ora.
Anche se non hanno valore nutritivo, le fibre alimentari sono fondamentali per migliorare il transito intestinale e contrastare sia diarrea che stitichezza. Se la diarrea prolungata può causare perdita di nutrienti e perfino disidratazione, un transito troppo lento aumenta il rischio di patologie dell'intestino crasso, quali in primo luogo diverticolosi ed emorroidi.
Ci si garantisce il giusto introito di fibre solubili e insolubili spaziando tra frutta e verdura, legumi di tutti i tipi, cereali integrali, senza trascurare la frutta in guscio.
Tuttavia, benché vitali per la salute del microbiota intestinale, di cui rappresentano il nutrimento, le fibre alimentari in genere esacerbano la sintomatologia della sindrome dell'intestino irritabile: paradossalmente, dunque, in chi soffre di IBS la limitazione della fibra e di altre sostanze altamente fermentabili è spesso necessaria (ed è ciò che fanno approcci dietetici appositi per il colon irritabile, quali la dieta Low FODMAP). Va precisato che tale limitazione deve tassativamente essere temporanea e non superare le poche settimane, altrimenti gli effetti sul microbiota rischiano di essere deleteri.
Dal risveglio fino a quando ci si corica la sera, ci si dovrebbe assicurare di bere almeno otto-dieci bicchieri di acqua (in estate anche di più). Un corretto apporto idrico consente alle fibre di svolgere un'azione meccanica sulle pareti dell'intestino, così da normalizzare l'evacuazione e arginare i fenomeni fermentativi e putrefattivi che sono legati alla disbiosi intestinale e che provocano meteorismo e dolori addominali.
Per le persone che soffrono di sindrome del colon irritabile o che comunque individuano nell'intestino il proprio punto debole è importante favorire periodicamente il popolamento dei batteri "buoni" tramite il ricorso a prebiotici (sostanze che apportano il nutrimento necessario ai microrganismi benefici ospiti dell'intestino) e probiotici (comunemente noti come fermenti lattici).
Tra i prebiotici più interessanti ci sono i fruttoligosaccaridi (FOS), come l'inulina, e l'amido resistente, in vendita anche sotto forma di specifici integratori, ma anche per loro vale quanto detto per la fibra presente negli alimenti: almeno nelle fasi più critiche, il soggetto con IBS dovrebbe ricorrere ad apposite formulazioni prebiotiche in grado di promuovere l'eubiosi intestinale senza peggiorare i sintomi.
Per ciò che invece riguarda i probiotici, il mio suggerimento è di acquistare formulazioni contenenti particolari specie e ceppi di lattobacilli, bifidobatteri, enterococchi o saccaromiceti solo da aziende specializzate nella probiotica di precisione. Il consiglio di un esperto del settore (biologo nutrizionista, medico, farmacista ecc.) consente di dirimere ogni incertezza.
Il movimento è un grande alleato della regolarità intestinale. Se il lavoro tiene incollati alla scrivania per otto ore oppure costringe a lunghi spostamenti in auto, è consigliabile ritagliarsi almeno 30 minuti al giorno per riservarli a una passeggiata a passo sostenuto.
Questo tempo vale quanto una vera e propria "cura", ma per i soggetti abituati alla sedentarietà va conquistato gradualmente e riempito in modo piacevole. C'è chi trova più gradevole camminare al ritmo della propria musica preferita, chi prende l'occasione per esplorare angoli poco conosciuti del posto in cui vive, chi ancora apprezza condividere il percorso con una persona cara: tutto ciò che aiuta a creare con il movimento un piccolo rito quotidiano appagante può essere sfruttato in favore del benessere intestinale.
L'intestino, ricco di cellule nervose, è in comunicazione diretta con il cervello: oggi sappiamo che esiste un vero e proprio gut-brain axis, un asse intestino-cervello. Riuscire a rasserenare i pensieri e a controllare lo stress aiuta di riflesso anche le funzioni digestive.
Ottime in questo senso sono le integrazioni di magnesio e di vitamine del gruppo B. Suggerisco di prediligere le forme organiche di magnesio, più assorbibili, e di attingere a tutto il complesso delle vitamine del gruppo B, verificando che il prodotto prescelto contenga dosaggi interessanti.
Sono ormai disponibili da alcuni anni persino specifici probiotici in grado di modulare la comunicazione bidirezionale intestino-cervello: si chiamano psicobiotici.
Se l'intestino resta un organo sensibile e gli episodi di colite si mantengono ricorrenti nonostante i suggerimenti riepilogati in questo articolo, diventa prioritario indagare e gestire eventuali fenomeni flogistici legati al cibo.
L'ipersensibilità individuale a determinati alimenti e l'infiammazione che questi sono in grado di sostenere possono essere all'origine di una serie molto ampia di disturbi, tra cui quelli intestinali hanno un ruolo di primo piano.
Pancia gonfia, dolore crampiforme, stipsi, evacuazioni troppo frequenti o anche stitichezza alternata a diarrea: è ampia e sfaccettata la gamma dei sintomi legati alla sindrome dell'intestino irritabile (IBS, dall'inglese irritable bowel syndrome), nota anche come sindrome del colon irritabile o, ancora, con le espressioni popolari di colite e colite spastica.
Rendere sempre meno frequenti gli attacchi di mal di pancia e gli altri malesseri addominali è comunque un obiettivo raggiungibile, con l'aiuto di soluzioni naturali per la sindrome dell'intestino irritabile in grado di agire sia sulla componente sintomatica, sia a monte, sulle cause che possono facilitare o provocare questo disturbo.
Indice dei contenuti
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L'importanza della masticazione per chi soffre di IBS
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Il ruolo delle fibre nel benessere intestinale
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Intestino in salute: serve la giusta idratazione
-
Il contributo di prebiotici e probiotici nell'intestino irritabile
- L'attività fisica che aiuta la funzionalità intestinale
- Come ridurre lo stress per contrastare l'IBS
-
Sindrome dell'intestino irritabile e intolleranze alimentari
- Fonti e bibliografia scientifica
La salute intestinale può essere migliorata tramite un approccio naturale integrato, efficace per contrastare le manifestazioni della colite.
Vediamo come stile di vita e rimedi naturali aiutano l'intestino a svolgere correttamente le sue funzioni.
L'importanza della masticazione per chi soffre di IBS
Per agevolare la digestione (che comincia in bocca) è davvero irrinunciabile masticare bene e a lungo ogni boccone di cibo, indicativamente una trentina di volte. Gli alimenti mal digeriti possono innescare processi infiammatori e disbiosi, ovvero la colonizzazione dell'intestino da parte di microrganismi nocivi, a discapito della flora batterica buona.
Il biologo nutrizionista dottor Luca Avoledo illustra il trattamento naturopatico dell'intestino a "Il mio medico" su TV2000.
Un accorgimento utile per abituarsi a mangiare lentamente è appoggiare le posate tra un boccone e l'altro. Si ottiene un risultato simile anche dedicando al pasto almeno mezz'ora.
Il ruolo delle fibre nel benessere intestinale
Anche se non hanno valore nutritivo, le fibre alimentari sono fondamentali per migliorare il transito intestinale e contrastare sia diarrea che stitichezza. Se la diarrea prolungata può causare perdita di nutrienti e perfino disidratazione, un transito troppo lento aumenta il rischio di patologie dell'intestino crasso, quali in primo luogo diverticolosi ed emorroidi.
Ci si garantisce il giusto introito di fibre solubili e insolubili spaziando tra frutta e verdura, legumi di tutti i tipi, cereali integrali, senza trascurare la frutta in guscio.
Tuttavia, benché vitali per la salute del microbiota intestinale, di cui rappresentano il nutrimento, le fibre alimentari in genere esacerbano la sintomatologia della sindrome dell'intestino irritabile: paradossalmente, dunque, in chi soffre di IBS la limitazione della fibra e di altre sostanze altamente fermentabili è spesso necessaria (ed è ciò che fanno approcci dietetici appositi per il colon irritabile, quali la dieta Low FODMAP). Va precisato che tale limitazione deve tassativamente essere temporanea e non superare le poche settimane, altrimenti gli effetti sul microbiota rischiano di essere deleteri.
Giulia Enders I segreti dell'organo meno conosciuto del nostro corpo
Sonzogno |
Intestino in salute: serve la giusta idratazione
Dal risveglio fino a quando ci si corica la sera, ci si dovrebbe assicurare di bere almeno otto-dieci bicchieri di acqua (in estate anche di più). Un corretto apporto idrico consente alle fibre di svolgere un'azione meccanica sulle pareti dell'intestino, così da normalizzare l'evacuazione e arginare i fenomeni fermentativi e putrefattivi che sono legati alla disbiosi intestinale e che provocano meteorismo e dolori addominali.
Il contributo di prebiotici e probiotici nell'intestino irritabile
Per le persone che soffrono di sindrome del colon irritabile o che comunque individuano nell'intestino il proprio punto debole è importante favorire periodicamente il popolamento dei batteri "buoni" tramite il ricorso a prebiotici (sostanze che apportano il nutrimento necessario ai microrganismi benefici ospiti dell'intestino) e probiotici (comunemente noti come fermenti lattici).
L'utilizzo di prebiotici e probiotici diventa pressoché indispensabile se si assumono farmaci in grado di alterare l'equilibrio della flora batterica intestinale, come FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), cortisonici, pillola anticoncezionale e, ovviamente, antibiotici.
Tra i prebiotici più interessanti ci sono i fruttoligosaccaridi (FOS), come l'inulina, e l'amido resistente, in vendita anche sotto forma di specifici integratori, ma anche per loro vale quanto detto per la fibra presente negli alimenti: almeno nelle fasi più critiche, il soggetto con IBS dovrebbe ricorrere ad apposite formulazioni prebiotiche in grado di promuovere l'eubiosi intestinale senza peggiorare i sintomi.
Favorisce l’eubiosi intestinale e allevia gonfiore, gas e disturbi intestinali
A.V.D. ReformPer ciò che invece riguarda i probiotici, il mio suggerimento è di acquistare formulazioni contenenti particolari specie e ceppi di lattobacilli, bifidobatteri, enterococchi o saccaromiceti solo da aziende specializzate nella probiotica di precisione. Il consiglio di un esperto del settore (biologo nutrizionista, medico, farmacista ecc.) consente di dirimere ogni incertezza.
L'attività fisica che aiuta la funzionalità intestinale
Il movimento è un grande alleato della regolarità intestinale. Se il lavoro tiene incollati alla scrivania per otto ore oppure costringe a lunghi spostamenti in auto, è consigliabile ritagliarsi almeno 30 minuti al giorno per riservarli a una passeggiata a passo sostenuto.
Questo tempo vale quanto una vera e propria "cura", ma per i soggetti abituati alla sedentarietà va conquistato gradualmente e riempito in modo piacevole. C'è chi trova più gradevole camminare al ritmo della propria musica preferita, chi prende l'occasione per esplorare angoli poco conosciuti del posto in cui vive, chi ancora apprezza condividere il percorso con una persona cara: tutto ciò che aiuta a creare con il movimento un piccolo rito quotidiano appagante può essere sfruttato in favore del benessere intestinale.
Come ridurre lo stress per contrastare l'IBS
L'intestino, ricco di cellule nervose, è in comunicazione diretta con il cervello: oggi sappiamo che esiste un vero e proprio gut-brain axis, un asse intestino-cervello. Riuscire a rasserenare i pensieri e a controllare lo stress aiuta di riflesso anche le funzioni digestive.
Ottime in questo senso sono le integrazioni di magnesio e di vitamine del gruppo B. Suggerisco di prediligere le forme organiche di magnesio, più assorbibili, e di attingere a tutto il complesso delle vitamine del gruppo B, verificando che il prodotto prescelto contenga dosaggi interessanti.
Sono ormai disponibili da alcuni anni persino specifici probiotici in grado di modulare la comunicazione bidirezionale intestino-cervello: si chiamano psicobiotici.
Sindrome dell'intestino irritabile e intolleranze alimentari
Se l'intestino resta un organo sensibile e gli episodi di colite si mantengono ricorrenti nonostante i suggerimenti riepilogati in questo articolo, diventa prioritario indagare e gestire eventuali fenomeni flogistici legati al cibo.
L'ipersensibilità individuale a determinati alimenti e l'infiammazione che questi sono in grado di sostenere possono essere all'origine di una serie molto ampia di disturbi, tra cui quelli intestinali hanno un ruolo di primo piano.
Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.
Fonti e bibliografia scientifica
- Didari T et al, "Effectiveness of probiotics in irritable bowel syndrome: Updated systematic review with meta-analysis", World J Gastroenterol, 2015 Mar 14;21(10):3072-84.
- El-Salhy M et al, "Dietary fiber in irritable bowel syndrome (Review)", Int J Mol Med, 2017 Sep;40(3):607-613.
- Johannesson E et al, "Physical activity improves symptoms in irritable bowel syndrome: a randomized controlled trial", Am J Gastroenterol, 2011 May;106(5):915-22.
- Khayyatzadeh SS et al, "Dietary behaviors in relation to prevalence of irritable bowel syndrome in adolescent girls", J Gastroenterol Hepatol, 2018 Feb;33(2):404-410.
- McKenzie YA et al, "British Dietetic Association systematic review and evidence-based practice guidelines for the dietary management of irritable bowel syndrome in adults (2016 update)", J Hum Nutr Diet, 2016 Oct;29(5):549-75.
- Pasta A et al, "Food Intolerances, Food Allergies and IBS: Lights and Shadows", Nutrients, 2024 Jan 16;16(2):265.
- Qin HY et al, "Impact of psychological stress on irritable bowel syndrome", World J Gastroenterol, 2014 Oct 21;20(39):14126-31.
- Rej A & Sanders DS, "Gluten-free diet and its 'cousins' in irritable bowel syndrome", Nutrients, 2018 Nov 11;10(11):1727.
- Zar S et al, "Food-specific IgG4 antibody-guided exclusion diet improves symptoms and rectal compliance in irritable bowel syndrome", Scand J Gastroenterol, 2005 Jul;40(7):800-7.