Cogliamo l'occasione per parlare di indice di massa corporea (IMC o BMI, dall'inglese Body Mass Index) a seguito della notizia, rilanciata da tutti i media nei giorni scorsi, di una nuova formula per il calcolo dell'indice di massa corporea proposta da Nick Trefethen, professore all'Università di Oxford.
Il calcolo dell'indice di massa corporea è un abusato e impreciso metodo di valutazione del peso di uomini e donne adulte, ancora troppo tenuto in considerazione dalla maggioranza dei dietologi e dei nutrizionisti benché risalga al 1830 (sì, avete letto bene...).
L'indice di massa corporea è il valore che si ottiene dividendo il peso di una persona per la sua altezza elevata al quadrato, ovvero:
IMC = peso (in chili) / altezza x altezza (in metri).
La nuova formula di calcolo dell'indice di massa corporea, ritenuta più affidabile dallo studioso inglese che l'ha elaborata, è più complessa, introduce alcuni fattori di correzione (che in particolare tengono conto anche degli individui molto alti e molto bassi) ed è sintetizzabile così:
NIMC = peso x 1,3 / altezza elevata a 2,5.
In ogni caso, il valore che ne emerge viene confrontato con quelli ideali riportati nell'apposita tabella dell'indice di massa corporea. Esaminando questa tabella, si deduce che la persona del nostro esempio abbia un peso corretto, rientrando nella classe di normalità.
TABELLA DELL'INDICE DI MASSA CORPOREA
- Grave magrezza: meno di 16
- Sottopeso: tra 16 e 18,5
- Normalità: tra 18,5 e 25 (range peraltro largamente da rivedere, considerato che recenti ricerche evidenziano che il rischio cardiovascolare aumenta significativamente già per valori di IMC superiori a 22)
- Sovrappeso: tra 25 e 30
- Obesità di classe I: tra 30 e 35
- Obesità di classe II: tra 35 e 40
- Obesità di classe III (obesità grave): oltre 40.
Peccato che questi valori possano servire solo per dare un'idea del peso del soggetto - e, quel che è peggio, spesso sbagliata - e poco altro. Infatti l'indice di massa corporea nulla dice in merito alla quantità di grasso presente nel corpo. E dimagrire non vuol dire semplicemente perdere peso: vuol dire diventare magri, ovvero perdere grasso.
Per capire quanto sia fuorviante l'indice di massa corporea per la determinazione di sovrappeso e obesità basta confrontare un culturista di 100 chili (tutto muscoli e neanche un filo di grasso) e un obeso di 100 chili (flaccido, pieno d'adipe e demuscolato). Se hanno la stessa altezza, ai sensi del calcolo dell'indice di massa corporea sono uguali. Chiaramente paradossale.
Il metodo più sensato per valutare il peso forma consiste nel misurare la reale percentuale di grasso che c'è nel corpo, ovvero determinare la composizione corporea. E' il grasso il vero nemico da combattere, non tanto il peso (perlomeno entro certi limiti, ovvio): potreste pesare 60 chili ed essere una donna tonica, in forma, con una bella silhouette, ossatura ben mineralizzata, buona massa magra e poco grasso o, al contrario, pur pesando 60 chili, essere "molliccia", con fianchi e addome sovrabbondanti e scarsa muscolatura. Vi sembra che si possa parlare della stessa persona? Per l'IMC sì.
L'indice di massa corporea, in altri termini, non è in grado di dare alcuna informazione in merito all'eventuale presenza della cosiddetta normal weight obesity (NWO), ovvero l'obesità con peso normale.
La quantità di grasso nel corpo può essere calcolata con apposite bilance impedenziometriche, prendendo in considerazione, oltre ai chili, anche età, altezza, sesso e struttura corporea. Le giuste percentuali di massa grassa sono:
- donne: 18-23%
- uomini: 10-14%.
Se state seguendo una dieta, chiedetevi se i chili che perdete sono di grasso o di qualcos'altro (acqua, muscolo...). Siete sempre di cattivo umore, i tessuti hanno meno tono, avete poche energie, sembrate più deperiti che dimagriti, soffrite tutto il giorno di fame da lupi e di altri sgraditi effetti collaterali? Molto probabilmente nella vostra dieta c'è qualcosa che non va ed è essenziale capire se state perdendo grasso e non invece tessuto muscolare. Quest'ultimo è da custodire gelosamente, anche perché - solo per limitarci al ruolo svolto nella gestione del peso - più muscoli si hanno addosso e più si dimagrisce: il tessuto muscolare ha un dispendio energetico più alto di quello del grasso (ovvero vi fa "bruciare" di più, persino quando dormite). Perdendo muscolo invece che tessuto adiposo, a dieta conclusa vi ritrovereste con un metabolismo ai minimi termini e sareste destinati a riprendere in breve tempo il peso perso. E con gli interessi.
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