Cure naturali per la sindrome dell'intestino irritabile sono in grado di ridurre severità e frequenza delle crisi, mitigando dolori addominali, gonfiore, stitichezza e diarrea.
La sindrome dell'intestino irritabile (IBS, dall'inglese irritable bowel syndrome, o SII, l'acronimo del nome italiano) è una patologia cronica che colpisce l'intestino e riguarda, più propriamente, l'interazione intestino-cervello. E' un disturbo comune, che interessa una parte significativa della popolazione mondiale: nei paesi occidentali si stima che ne soffra il 10-20% delle persone.
Non esiste una cura definitiva della sindrome dell'intestino irritabile. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile controllare efficacemente i sintomi dell'IBS, attraverso una combinazione di cambiamenti nello stile di vita, dieta apposita e tecniche di gestione dello stress, nonché, ove necessari, i farmaci.
Le tante persone che soffrono di sindrome dell'intestino irritabile, nota anche con il vecchio termine di colite spastica, sanno purtroppo più che bene di cosa si tratta.
Questa patologia gastroenterologica si manifesta tipicamente con pancia gonfia, dolori addominali (spesso alleviati o ridotti dopo l'evacuazione), flatulenza, presenza di muco nelle feci e regolarità intestinale in genere ridotta a un miraggio, a seconda che prevalga la forma che comporta stitichezza ostinata oppure la variante che determina episodi di diarrea, o, ancora, una condizione mista (il cosiddetto alvo alterno), che intervalla periodi di stipsi a fasi diarroiche o comunque caratterizzate da evacuazioni troppo frequenti e feci non ben formate.
Per coloro che si riconoscono in questo quadro è arrivato il momento di continuare il discorso avviato nell'articolo Cinque soluzioni efficaci per la colite, mettendo in luce le cure naturali che si sono dimostrate in grado di attenuare i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile e gestire nel tempo questa condizione.
Esaminiamo quindi alcuni dei rimedi naturali più idonei in tema di fitoterapia, integratori alimentari e alimentazione per la colite spastica.
L'olio essenziale di menta piperita esercita un'attività spasmolitica sulla muscolatura liscia del colon e attenua i crampi della colite spastica. E' anche dotato di proprietà disinfettanti e antifermentative, che aiutano a contrastare la distensione addominale dovuta all'eccessiva presenza di gas nel tratto intestinale.
Tra le numerose evidenze a favore dell'efficacia di questo presidio ricordo uno studio randomizzato e in doppio cieco pubblicato su Digestive and Liver Disease: quattro settimane di trattamento con olio essenziale di menta piperita somministrato per bocca portano a riduzione dei dolori addominali, miglioramento del transito intestinale e attenuazione del meteorismo.
In caso di colite è opportuno assumere l'olio essenziale di menta piperita sotto forma di capsule predosate, da prendere un paio di volte al giorno, una ventina di minuti prima dei pasti.
Le principali controindicazioni all'uso interno dell'olio essenziale di menta piperita riguardano le persone affette da malattia da reflusso gastroesofageo o ernia iatale, soprattutto se si utilizzano formulazioni non gastroresistenti.
Ho scritto un articolo "monografico" sulle proprietà della manna di frassino e sulle sue modalità d'uso, a cui rimando per ogni dettaglio.
Buoni risultati si ottengono in genere anche con erbe quali valeriana (Valeriana officinalis) e passiflora (Passiflora incarnata). Nell'articolo Fitoterapia e disturbi gastrici su base nervosa: le proprietà della melissa ho riportato le indicazioni sulle caratteristiche e sulla posologia di Melissa officinalis, mentre l'approfondimento su passiflora e valeriana è disponibile nell'articolo Cure naturali per l'insonnia.
Un buon professionista saprà orientare, a seconda delle circostanze, verso i più opportuni integratori di probiotici multiceppo (contenenti più ceppi batterici, differenti e specifici), che è essenziale che siano di qualità comprovata.
Optare per probiotici confezionati in capsule gastroprotette o scegliere fermenti microincapsulati (una tecnologia produttiva che riveste non la capsula, ma direttamente i microrganismi) o, ancora, ricorrere a specifici ceppi di probiotici naturalmente gastroresistenti massimizza le probabilità che i batteri benefici giungano indenni e in numero sufficiente nell'intestino.
I probiotici sono rimedi naturali sicuri e pressoché privi di effetti collaterali e interazioni farmacologiche.
A causa di stress psicofisico, comportamenti alimentari scorretti, utilizzo di farmaci o altri fattori di impatto, la parete intestinale può infatti diventare porosa, consentendo il passaggio nel sangue di tossine, sostanze allergizzanti o altri agenti dannosi e dando luogo a quella che è chiamata sindrome dell'intestino permeabile o leaky gut syndrome, a cui oggi è attribuito un ruolo cruciale nel sostenere fenomeni flogistici anche a distanza dal distretto intestinale. In questi casi, la quercetina interviene agevolando la riparazione della mucosa.
La quercetina è abbondante in frutti di bosco, mele, agrumi, uva nera, capperi, broccoli e cipolle rosse, ma per raggiungere i dosaggi giornalieri efficaci è preferibile ricorrere a integratori alimentari in capsule, che suggerisco di assumere due volte al giorno, arrivando nella maggior parte dei casi a una dose quotidiana di 500 milligrammi di quercetina, un quarto d'ora prima dei pasti.
Di norma, l'utilizzo della quercetina non provoca effetti collaterali, ma è bene evitarlo se si è in cura con farmaci anticoagulanti, la cui azione potrebbe essere potenziata.
Di cibo e sindrome del colon irritabile si potrebbe discorrere a lungo. Meriterebbe un articolo a sé già il solo tema dei FODMAP e di una dieta attenta a queste sostanze, ovvero la cosiddetta dieta low-FODMAP (l'acronimo deriva da fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides and polyols, ossia oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili, piccoli carboidrati fermentabili che possono causare i sintomi della colite spastica).
Quello gastrointestinale è infatti uno degli apparati che più direttamente e intensamente risente delle conseguenze delle ipersensibilità ai cibi.
Una volta identificate le sensibilità individuali attraverso un apposito test per le intolleranze alimentari, introdurre correttivi mirati e temporanei nella dieta - senza tuttavia eliminare alcun cibo nella maggior parte dei casi - e seguire nel lungo periodo un'alimentazione davvero varia figureranno molto probabilmente tra le misure più efficaci per tenere a bada la sindrome dell'intestino irritabile e la sua fastidiosa sintomatologia.
Consiglio di approfondire la relazione tra IBS e sensibilità al cibo con la lettura degli articoli Colite spastica e intolleranze alimentari, Stitichezza e intolleranze alimentari e Pancia gonfia e meteorismo? Spesso è intolleranza alimentare.
La sindrome dell'intestino irritabile (IBS, dall'inglese irritable bowel syndrome, o SII, l'acronimo del nome italiano) è una patologia cronica che colpisce l'intestino e riguarda, più propriamente, l'interazione intestino-cervello. E' un disturbo comune, che interessa una parte significativa della popolazione mondiale: nei paesi occidentali si stima che ne soffra il 10-20% delle persone.
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Non esiste una cura definitiva della sindrome dell'intestino irritabile. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile controllare efficacemente i sintomi dell'IBS, attraverso una combinazione di cambiamenti nello stile di vita, dieta apposita e tecniche di gestione dello stress, nonché, ove necessari, i farmaci.
I sintomi della sindrome dell'intestino irritabile
Le tante persone che soffrono di sindrome dell'intestino irritabile, nota anche con il vecchio termine di colite spastica, sanno purtroppo più che bene di cosa si tratta.
Questa patologia gastroenterologica si manifesta tipicamente con pancia gonfia, dolori addominali (spesso alleviati o ridotti dopo l'evacuazione), flatulenza, presenza di muco nelle feci e regolarità intestinale in genere ridotta a un miraggio, a seconda che prevalga la forma che comporta stitichezza ostinata oppure la variante che determina episodi di diarrea, o, ancora, una condizione mista (il cosiddetto alvo alterno), che intervalla periodi di stipsi a fasi diarroiche o comunque caratterizzate da evacuazioni troppo frequenti e feci non ben formate.
Come intervenire naturalmente contro l'IBS
Per coloro che si riconoscono in questo quadro è arrivato il momento di continuare il discorso avviato nell'articolo Cinque soluzioni efficaci per la colite, mettendo in luce le cure naturali che si sono dimostrate in grado di attenuare i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile e gestire nel tempo questa condizione.
Sebbene l'IBS sia una condizione cronica, l'obiettivo di una vita piena e attiva minimizzando efficacemente i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile è del tutto concreto. Il trattamento è altamente individualizzato e ciò che funziona per un soggetto potrebbe non funzionare per un altro. E' quindi decisivo lavorare a stretto contatto con un professionista sanitario, per sviluppare un piano di trattamento personalizzato.
Esaminiamo quindi alcuni dei rimedi naturali più idonei in tema di fitoterapia, integratori alimentari e alimentazione per la colite spastica.
Fitoterapia per l'intestino irritabile
1. Olio essenziale di menta piperita
L'olio essenziale di menta piperita (Mentha x piperita) si è rivelato un rimedio decisamente valido nella sindrome dell'intestino irritabile.L'olio essenziale di menta piperita esercita un'attività spasmolitica sulla muscolatura liscia del colon e attenua i crampi della colite spastica. E' anche dotato di proprietà disinfettanti e antifermentative, che aiutano a contrastare la distensione addominale dovuta all'eccessiva presenza di gas nel tratto intestinale.
Il dottor Luca Avoledo, specialista in Scienza dell'Alimentazione ed esperto in naturopatia, parla a "Il Mio Medico" su TV2000 degli interventi naturali per la colite e il gonfiore addominale.
Tra le numerose evidenze a favore dell'efficacia di questo presidio ricordo uno studio randomizzato e in doppio cieco pubblicato su Digestive and Liver Disease: quattro settimane di trattamento con olio essenziale di menta piperita somministrato per bocca portano a riduzione dei dolori addominali, miglioramento del transito intestinale e attenuazione del meteorismo.
In caso di colite è opportuno assumere l'olio essenziale di menta piperita sotto forma di capsule predosate, da prendere un paio di volte al giorno, una ventina di minuti prima dei pasti.
Le principali controindicazioni all'uso interno dell'olio essenziale di menta piperita riguardano le persone affette da malattia da reflusso gastroesofageo o ernia iatale, soprattutto se si utilizzano formulazioni non gastroresistenti.
2. Manna del frassino
Particolarmente degna di menzione per la sua azione dolce e non irritante è la manna del frassino, una sostanza che si estrae incidendo la corteccia di questa pianta e che è caratterizzata da un notevole contenuto di principi attivi utili per regolarizzare la motilità intestinale e normalizzare il volume e la consistenza delle feci, tra cui in primo luogo la mannite (o mannitolo).
Integratore alimentare a base di manna e inositolo, con finocchio e cannella per la regolarità e la freschezza intestinale
ProminHo scritto un articolo "monografico" sulle proprietà della manna di frassino e sulle sue modalità d'uso, a cui rimando per ogni dettaglio.
3. Melissa e altre erbe sedative
Fitoterapici dalle virtù sedative sono poi indicati come rimedi naturali di fondo per la sindrome dell'intestino irritabile, nella quale la componente nervosa e psicoemotiva gioca un ruolo tutt'altro che secondario, tanto che oggi l'IBS viene catalogata tra i disturbi dell'interazione intestino-cervello. Tra le soluzioni dolci ad azione calmante una delle più adatte proprio per il suo effetto specifico sulle somatizzazioni gastrointestinali di agitazione e nervosismo e l'ipersensibiltà viscerale è la melissa (Melissa officinalis).Buoni risultati si ottengono in genere anche con erbe quali valeriana (Valeriana officinalis) e passiflora (Passiflora incarnata). Nell'articolo Fitoterapia e disturbi gastrici su base nervosa: le proprietà della melissa ho riportato le indicazioni sulle caratteristiche e sulla posologia di Melissa officinalis, mentre l'approfondimento su passiflora e valeriana è disponibile nell'articolo Cure naturali per l'insonnia.
Integratori alimentari per la sindrome dell'intestino irritabile
1. Probiotici
I trattamenti periodici con probiotici (quelli che un tempo venivano chiamati con il termine, non sufficientemente adeguato, di fermenti lattici) costituiscono una strategia difensiva di primaria importanza nella sindrome del colon irritabile e, più in generale, nei disturbi dell'interazione intestino-cervello. Nell'IBS, la flora microbica residente nell'intestino è caratteristicamente compromessa, sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo: una condizione nota come disbiosi intestinale. L'assunzione di probiotici appare indispensabile per il riequilibrio del microbiota intestinale, ossia la promozione dell'eubiosi.Un buon professionista saprà orientare, a seconda delle circostanze, verso i più opportuni integratori di probiotici multiceppo (contenenti più ceppi batterici, differenti e specifici), che è essenziale che siano di qualità comprovata.
Optare per probiotici confezionati in capsule gastroprotette o scegliere fermenti microincapsulati (una tecnologia produttiva che riveste non la capsula, ma direttamente i microrganismi) o, ancora, ricorrere a specifici ceppi di probiotici naturalmente gastroresistenti massimizza le probabilità che i batteri benefici giungano indenni e in numero sufficiente nell'intestino.
I probiotici sono rimedi naturali sicuri e pressoché privi di effetti collaterali e interazioni farmacologiche.
2. Quercetina
Risultano di solito utili anche supplementazioni di quercetina (o quercitina), un flavonoide dotato di proprietà antiossidanti, in particolare quando dolori crampiformi, pancia gonfia, stitichezza, diarrea o altri sintomi della colite si accompagnano a infiammazione e danni a carico della mucosa intestinale.A causa di stress psicofisico, comportamenti alimentari scorretti, utilizzo di farmaci o altri fattori di impatto, la parete intestinale può infatti diventare porosa, consentendo il passaggio nel sangue di tossine, sostanze allergizzanti o altri agenti dannosi e dando luogo a quella che è chiamata sindrome dell'intestino permeabile o leaky gut syndrome, a cui oggi è attribuito un ruolo cruciale nel sostenere fenomeni flogistici anche a distanza dal distretto intestinale. In questi casi, la quercetina interviene agevolando la riparazione della mucosa.
La quercetina è abbondante in frutti di bosco, mele, agrumi, uva nera, capperi, broccoli e cipolle rosse, ma per raggiungere i dosaggi giornalieri efficaci è preferibile ricorrere a integratori alimentari in capsule, che suggerisco di assumere due volte al giorno, arrivando nella maggior parte dei casi a una dose quotidiana di 500 milligrammi di quercetina, un quarto d'ora prima dei pasti.
Di norma, l'utilizzo della quercetina non provoca effetti collaterali, ma è bene evitarlo se si è in cura con farmaci anticoagulanti, la cui azione potrebbe essere potenziata.
Alimentazione per l'intestino irritabile
Di cibo e sindrome del colon irritabile si potrebbe discorrere a lungo. Meriterebbe un articolo a sé già il solo tema dei FODMAP e di una dieta attenta a queste sostanze, ovvero la cosiddetta dieta low-FODMAP (l'acronimo deriva da fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides and polyols, ossia oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili, piccoli carboidrati fermentabili che possono causare i sintomi della colite spastica).
Giulia Enders
I segreti dell'organo meno conosciuto del nostro corpo
Sonzogno |
1. Intolleranze alimentari e cibi critici
Qui voglio fornire alcuni chiarimenti su sostanze a uso voluttuario e a cui quindi è del tutto possibile rinunciare: in alcuni soggetti, il consumo di alcol produce un peggioramento dei sintomi della colite, mentre la caffeina, che stimola la motilità intestinale, ha mostrato di acuire soprattutto i disturbi di coloro che lamentano scariche frequenti.
Quando si soffre della sindrome dell'intestino irritabile è però sicuramente opportuno intervenire in maniera personalizzata, investigando il campo delle intolleranze alimentari, sia quelle propriamente dette che le più sfumate food sensitivity.
Quello gastrointestinale è infatti uno degli apparati che più direttamente e intensamente risente delle conseguenze delle ipersensibilità ai cibi.
Una volta identificate le sensibilità individuali attraverso un apposito test per le intolleranze alimentari, introdurre correttivi mirati e temporanei nella dieta - senza tuttavia eliminare alcun cibo nella maggior parte dei casi - e seguire nel lungo periodo un'alimentazione davvero varia figureranno molto probabilmente tra le misure più efficaci per tenere a bada la sindrome dell'intestino irritabile e la sua fastidiosa sintomatologia.
Consiglio di approfondire la relazione tra IBS e sensibilità al cibo con la lettura degli articoli Colite spastica e intolleranze alimentari, Stitichezza e intolleranze alimentari e Pancia gonfia e meteorismo? Spesso è intolleranza alimentare.
Articolo di
Biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell'Alimentazione, dottore magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, dottore magistrale in Scienze Naturali, master in Naturopatia.
Fonti e bibliografia scientifica
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- Choung RS & Talley NJ, "Food allergy and intolerance in IBS", Gastroenterol Hepatol (N Y), 2006;2(10):756–760.
- Didari T et al, "Effectiveness of probiotics in irritable bowel syndrome: updated systematic review with meta-analysis", World J Gastroenterol, 2015 Mar 14;21(10):3072-84.
- Dolatabadi F et al, "The protective effect of Melissa officinalis L. in visceral hypersensitivity in rat using 2 models of acid-induced colitis and stress-induced irritable bowel syndrome: a possible role of nitric oxide pathway", J Neurogastroenterol Motil, 2018 Jul 30;24(3):490-501.
- Fifi AC et al, "Herbs and spices in the treatment of functional gastrointestinal disorders: a review of clinical trials", Nutrients, 2018;10(11):1715.
- van Lanen AS, de Bree A & Greyling A, "Efficacy of a low-FODMAP diet in adult irritable bowel syndrome: a systematic review and meta-analysis", Eur J Nutr, 2021 Sep;60(6):3505-3522.
- Lin HC et al, "Stimulation of duodenal motility by hyperosmolar mannitol depends on local osmoreceptor control", Am J Physiol, 1994 May;266(5 Pt 1):G940-3.
- Shigeshiro M, Tanabe S & Suzuki T, "Dietary polyphenols modulate intestinal barrier defects and inflammation in a murine model of colitis", J. Funct. Foods, 5 (2013), pp. 949-955.
- Vernia P, Di Camillo M & Marinaro V, "Lactose malabsorption, irritable bowel syndrome and self-reported milk intolerance", Dig Liver Dis, 2001 Apr;33(3):234-9.