Spesso dietro a pancia gonfia e meteorismo c'è un'intolleranza alimentare. Scoprirlo attraverso un test specifico è il primo passo per dire addio al gonfiore e al disagio che questo comporta.
La pancia gonfia è un problema che riguarda tante donne e uomini di ogni fascia d'età. Si parla, più precisamente, di meteorismo cronico, un fenomeno per cui nell’intestino si formano quantità eccessive di gas, che inevitabilmente gonfiano l’addome.
Approfondiamo l'argomento, esaminando in che modo la pancia gonfia e il meteorismo possono essere collegati a un'intolleranza alimentare e come sia possibile liberarsi del gonfiore addominale grazie una dieta attenta alle specifiche sensibilità alimentari individuali.
Spesso la pancia gonfia si inserisce all’interno di un quadro di "colite", o, più correttamente, di sindrome dell'intestino irritabile (SII o IBS, Irritable Bowel Syndrome), dove, oltre al gonfiore addominale, sono di norma presenti discomfort, dolore, anche sotto forma di crampi, stitichezza, diarrea o alternanza tra le due.
Nella stragrande maggioranza dei casi, la pancia gonfia non è quindi fortunatamente dovuta a patologie importanti. Sono forti tuttavia l'imbarazzo, estetico e psicologico, che l'aria addominale può provocare, la difficoltà di entrare in abiti prima indossati perfettamente e la sensazione di avere troppo spesso l'addome come un pallone.
A tutto ciò si aggiunge il disagio di non sapere più cosa mangiare, perché qualunque cibo sembra farci "lievitare", dalla pizza, alla pasta, a una semplice insalata: risulta praticamente impossibile ricondurre i disturbi a un alimento ben preciso.
Alcune preparazioni fitoterapiche ed erboristiche, come certe tisane per la pancia gonfia, riescono senz'altro ad aiutare, perlomeno temporaneamente. Ma nei confronti del meteorismo cronico purtroppo possono poco. E' necessario allora andare alle cause sottostanti.
L'esecuzione di un test per le intolleranze alimentari, fatta seguire dalla studiata assunzione dei cibi risultati positivi, è una delle soluzioni più efficaci e risolutive che personalmente conosco per dire addio per sempre alla pancia gonfia o, nella peggiore delle ipotesi, per mitigarla in modo radicale.
Non mi riferisco qui tanto, o solo, ai test per la diagnosi di intolleranza al lattosio (breath test) o di celiachia (ricerca di anticorpi anti-transglutaminasi e anti-endomisio nel sangue), che rappresentano le uniche due intolleranze propriamente dette e riconosciute in ambito medico.
Accanto a tali vere e proprie patologie, si collocano altre manifestazioni, definite "intolleranze alimentari" solo nel linguaggio comune, ma più corettamente ascrivibili al vasto campo delle food sensitivity, sensibilità alimentari diverse dall'intolleranza al lattosio e al glutine e certamente pure molto differenti, sia come meccanismo patogenetico che per quel che riguarda gravità e rapidità di insorgenza dei sintomi, dalle allergie alimentari.
Quel che però è forse ancora più importante della scelta del test è l'approccio dietologico proposto per gestire le eventuali intolleranze alimentari emerse.
Si tratta di una logica, come quella che adottiamo alla Clinica del Cibo, che deve sì consentire, in primo luogo, la mitigazione dei fastidi, ma anche evitare di fomentare meccanismi di paura psicologica nei confronti del cibo e soprattutto di far perdere all'organismo quella memoria immunologica tanto faticosamente costruita nei primi anni di vita.
Tutto ciò non può che tradursi nel deciso rifiuto di prospettive di eliminazione totale degli alimenti "incriminati", fosse anche solo per periodi relativamente brevi (prassi invece obbligata in presenza di intolleranza al glutine di tipo celiaco e intolleranza al lattosio), e nel privilegiare, al contrario, l'individualizzata rotazione infrasettimanale dei cibi positivi al test: a momenti di "pulizia", in cui le sostanze risultate positive non vengono consumate, se ne alternano altri di "libertà" alimentare, quando anche i cibi responsabili della pancia gonfia possono essere assunti, in modo studiato e calibrato sulle specificità della persona.
Bastano in genere pochi giorni, o al massimo alcune settimane, per riavere quella pancia piatta che era diventata solo un pallido ricordo. E' bene tuttavia precisare che possono essere necessari anche diversi mesi di graduale riavvicinamento al cibo - comunque orientati verso una libertà dietetica sempre maggiore - per riconquistare la tolleranza alimentare e tornare a mangiare di tutto senza manifestare particolari problemi, digestivi o di altra natura.
FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA
La pancia gonfia è un problema che riguarda tante donne e uomini di ogni fascia d'età. Si parla, più precisamente, di meteorismo cronico, un fenomeno per cui nell’intestino si formano quantità eccessive di gas, che inevitabilmente gonfiano l’addome.
Indice dei contenuti
Approfondiamo l'argomento, esaminando in che modo la pancia gonfia e il meteorismo possono essere collegati a un'intolleranza alimentare e come sia possibile liberarsi del gonfiore addominale grazie una dieta attenta alle specifiche sensibilità alimentari individuali.
Pancia gonfia e colite
Spesso la pancia gonfia si inserisce all’interno di un quadro di "colite", o, più correttamente, di sindrome dell'intestino irritabile (SII o IBS, Irritable Bowel Syndrome), dove, oltre al gonfiore addominale, sono di norma presenti discomfort, dolore, anche sotto forma di crampi, stitichezza, diarrea o alternanza tra le due.
L'addome gonfio e prominente può essere un sintomo della sindrome del colon irritabile.
Nella stragrande maggioranza dei casi, la pancia gonfia non è quindi fortunatamente dovuta a patologie importanti. Sono forti tuttavia l'imbarazzo, estetico e psicologico, che l'aria addominale può provocare, la difficoltà di entrare in abiti prima indossati perfettamente e la sensazione di avere troppo spesso l'addome come un pallone.
A tutto ciò si aggiunge il disagio di non sapere più cosa mangiare, perché qualunque cibo sembra farci "lievitare", dalla pizza, alla pasta, a una semplice insalata: risulta praticamente impossibile ricondurre i disturbi a un alimento ben preciso.
Il dottor Luca Avoledo, biologo nutrizionista esperto di naturopatia, illustra le soluzioni alimentari e naturali per il gonfiore dell'addome ospite de Il Mio Medico su TV2000. |
Alcune preparazioni fitoterapiche ed erboristiche, come certe tisane per la pancia gonfia, riescono senz'altro ad aiutare, perlomeno temporaneamente. Ma nei confronti del meteorismo cronico purtroppo possono poco. E' necessario allora andare alle cause sottostanti.
Il test per le intolleranze alimentari contro il gonfiore addominale
L'esecuzione di un test per le intolleranze alimentari, fatta seguire dalla studiata assunzione dei cibi risultati positivi, è una delle soluzioni più efficaci e risolutive che personalmente conosco per dire addio per sempre alla pancia gonfia o, nella peggiore delle ipotesi, per mitigarla in modo radicale.
Non mi riferisco qui tanto, o solo, ai test per la diagnosi di intolleranza al lattosio (breath test) o di celiachia (ricerca di anticorpi anti-transglutaminasi e anti-endomisio nel sangue), che rappresentano le uniche due intolleranze propriamente dette e riconosciute in ambito medico.
Accanto a tali vere e proprie patologie, si collocano altre manifestazioni, definite "intolleranze alimentari" solo nel linguaggio comune, ma più corettamente ascrivibili al vasto campo delle food sensitivity, sensibilità alimentari diverse dall'intolleranza al lattosio e al glutine e certamente pure molto differenti, sia come meccanismo patogenetico che per quel che riguarda gravità e rapidità di insorgenza dei sintomi, dalle allergie alimentari.
Tra i tanti test disponibili per la ricerca di queste forme di intolleranze alimentari, il test DRIA è un test muscolare computerizzato, relativamente rapido, completamente indolore e dagli esiti immediati.
Quel che però è forse ancora più importante della scelta del test è l'approccio dietologico proposto per gestire le eventuali intolleranze alimentari emerse.
Si tratta di una logica, come quella che adottiamo alla Clinica del Cibo, che deve sì consentire, in primo luogo, la mitigazione dei fastidi, ma anche evitare di fomentare meccanismi di paura psicologica nei confronti del cibo e soprattutto di far perdere all'organismo quella memoria immunologica tanto faticosamente costruita nei primi anni di vita.
La strategia dietetica per liberarsi della pancia gonfia
Tutto ciò non può che tradursi nel deciso rifiuto di prospettive di eliminazione totale degli alimenti "incriminati", fosse anche solo per periodi relativamente brevi (prassi invece obbligata in presenza di intolleranza al glutine di tipo celiaco e intolleranza al lattosio), e nel privilegiare, al contrario, l'individualizzata rotazione infrasettimanale dei cibi positivi al test: a momenti di "pulizia", in cui le sostanze risultate positive non vengono consumate, se ne alternano altri di "libertà" alimentare, quando anche i cibi responsabili della pancia gonfia possono essere assunti, in modo studiato e calibrato sulle specificità della persona.
Bastano in genere pochi giorni, o al massimo alcune settimane, per riavere quella pancia piatta che era diventata solo un pallido ricordo. E' bene tuttavia precisare che possono essere necessari anche diversi mesi di graduale riavvicinamento al cibo - comunque orientati verso una libertà dietetica sempre maggiore - per riconquistare la tolleranza alimentare e tornare a mangiare di tutto senza manifestare particolari problemi, digestivi o di altra natura.
Articolo di
biologo nutrizionista, dottore magistrale in scienze della nutrizione umana, dottore magistrale in scienze naturali, master universitario in naturopatia.
PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO
J. J. Virgin Scopri i 7 cibi che ti fanno ingrassare, anche se sei a dieta Pickwick |
FONTI E BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA
- Ballegaard M et al, "Self-reported food intolerance in chronic inflammatory bowel disease", Scand J Gastroenterol, 1997 Jun;32(6):569-71.
- Gaby AR, "The role of hidden food allergy/intolerance in chronic disease", Altern Med Rev, 1998 Apr;3(2):90-100.
- Marklund B, Ahlstedt S & Nordström G, "Health-related quality of life among adolescents with allergy-like conditions - with emphasis on food hypersensitivity", Health Qual Life Outcomes, 2004 Nov 19;2:65.
- Ruiz Sánchez JG et al, "A global vision of adverse reactions to foods: food allergy and food intolerance", Nutr Hosp, 2018 Jun 12;35(Spec No4):102-108. Spanish.
- Sicherer SH & Sampson HA, "Food allergy: epidemiology, pathogenesis, diagnosis, and treatment", J Allergy Clin Immunol, 2014 Feb;133(2):291-307.
- Weidenhiller M, "Food intolerance - etiology of functional disorders and therapeutic possibilities", Med Monatsschr Pharm, 2006 Sep;29(9):320-6; quiz 327-8. German.