Alzheimer: cura e prevenzione con l'attività fisica

Donna che corre sulla spiaggia
"Trial" clinici provano che l'attività fisica può costituire una misura di cura e di prevenzione della malattia di Alzheimer, per la quale ad oggi purtroppo la medicina non offre terapie efficaci.

Ieri, mercoledì 21 settembre 2011, si è celebrata la XVIII Giornata Mondiale dell'Alzheimer, malattia invalidante del sistema nervoso che conduce progressivamente, e talvolta rapidamente, alla demenza.

Il morbo di Alzheimer rappresenta una delle prime cause di disabilità negli anziani, provocando declino delle capacità cognitive, in primo luogo della memoria, e perdita dell'autosufficienza.

Solo in Italia sono oltre 800.000 le persone affette dalla malattia di Alzheimer. E le previsioni sono allarmanti: il Rapporto Mondiale Alzheimer 2011 stima che nel 2050 ci saranno nel mondo 115 milioni di malati.

Nuove evidenze scientifiche dimostrano che l'esercizio fisico ha effetti sorprendenti nell'Alzheimer, specie se si considera che non esistono farmaci che possano curare questa patologia, ma solo contenerne i sintomi, spesso a prezzo di pesanti effetti collaterali.

L'attività fisica regolare e costante è in grado di diminuire del 40% il rischio di soffrire di morbo di Alzheimer, di ritardare anche di anni l'esordio della patologia e persino di rallentare la sua progressione in chi ne sia già stato colpito, soprattutto quando il moto venga praticato fin dai primi sintomi.

Il movimento fisico sostiene le performance cognitive, poiché incrementa la circolazione sanguigna (anche) a livello del cervello e migliora la comunicazione tra cellule nervose. Ha inoltre importanti effetti indiretti, perché contrasta sovrappeso e obesità e ipertensione arteriosa, fattori che hanno un ruolo concausale nell'Alzheimer.

Quale e quanta attività fisica è necessaria per prevenire e rallentare l'Alzheimer? Va praticata un'attività aerobica (corsa, camminata di buon passo, nuoto, bicicletta ecc.), almeno a giorni alterni, per almeno mezz'ora continuativa per volta, meglio ancora se affiancata da qualche esercizio anaerobico (piccoli pesi, piegamenti, flessioni) e di scioglimento articolare (stretching). E magari preferiamo le scale all'ascensore ogni volta che sia possibile.

Non finirà mai di stupire come cambiamenti semplici e naturali dello stile di vita siano in grado in molti casi di fare di più e meglio di ciò che la medicina e la farmacologia riescano a offrire, almeno a oggi.

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